Il riposino pomeridiano è per tante persone un momento importante della giornata. Per alcuni dura una manciata di minuti. Per altri, invece, può prolungarsi anche per ore. Sicuramente in estate o in vacanza ci si concede qualche pisolino in più. È soprattutto il caldo afoso la causa di quel torpore post prandiale che ci fa assopire sul divano. Tuttavia ci sono anche coloro che sostengono che il riposino pomeridiano è assolutamente poco salutare.
Né questi ultimi né i sostenitori della pennichella hanno del tutto ragione. E anche gli esperti si dividono in più fazioni. Col tempo sono stati dimostrati i giovamenti per il corpo e la mente. Ma attenzione al riposino pomeridiano perché con i benefici arrivano anche gli effetti collaterali. È vero che concedersi un piccolo riposo nel pomeriggio permette di ricordare meglio quello che si è imparato la mattina. Spesso la pennichella è consigliata agli studenti che vogliono memorizzare più velocemente le informazioni. Ciò avviene perché le aree del cervello coinvolte nella memoria si riattivano durante il sonno.
Inoltre, fare un breve sonnellino aiuta ad abbassare il livello di ormoni dello stress, come il cortisolo. Questo aiuta ad eliminare le tensioni, ridando energia nuova e migliorando l’umore, e apporta benefici al cuore. L’Università di Bruxelles e Liegi afferma che il sonno rafforza i globuli bianchi e quindi il sistema immunitario. Chi dorme poco la notte può recuperare con un sonnellino pomeridiano.
Attenzione al riposino pomeridiano perché con i benefici arrivano anche gli effetti collaterali
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Ma dopo tutti questi benefici, ci si chiede quali saranno gli effetti collaterali della siesta. È dimostrato che il tempo perfetto per il riposo post prandiale va dai 20 ai 30 minuti massimo. Se si supera questo arco di tempo si rischia di entrare nel sonno profondo. In questo modo si rischia di disturbare il vero sonno, quello notturno. Ci sono persone che dicono di svegliarsi dal riposino nervosi, stanchi e con un brutto mal di testa. Sicuramente avranno superato la mezz’ora di sonno, subendo un brusco risveglio. Quando ciò accade è l’equivalente di essere svegliati nel cuore della notte, con pesanti ripercussioni sull’umore e sulle prestazioni mentali.
Gli esperti affermano anche che le ore più adatte alla siesta sono dalle 13 alle 16. Dopo quest’orario si potrebbe interferire con il sonno notturno. Inoltre è il corpo che dopo mangiato richiede di fermarsi e riposare. Proprio per questo il riposino deve avvenire dopo pranzo. L’unica regola è che si mangi un pasto leggero, povero di grassi e digeribile. Contrariamente meglio fare una bella camminata che aiuti la digestione per non rischiare che resti tutto sullo stomaco.