Le storture che riguardano il reddito di cittadinanza (RdC) devono essere aggiustate ma rafforzando la misura, ha detto il Ministro del Lavoro, Andrea Orlando.
Presentiamole brevemente, dunque attenzione al reddito di cittadinanza e a queste novità impensabili fino a ieri.
Il RdC è destinato ad essere soppresso?
Abbiamo visto che alcune parti sociali sono a favore dell’abolizione o riduzione di questa misura. Tuttavia, recenti studi smentiscono una parte dei luoghi comuni. Il Rapporto della Caritas presentato lo scorso venerdì ha evidenziato come solo una metà scarsa dei nuclei familiari in povertà riceva il RdC.
I nuovi poveri sono soprattutto nuclei giovani residenti al Nord, con figli minori e un reddito seppur minimo. In particolare, 4 su 10 di esse non accedono al sussidio per via dei criteri stringenti come il requisito dei 10 anni di residenza.
Invece la quota dei falsi positivi (ossia i percettori che di fatto non sono poveri) è stimata tra un terzo e la metà delle famiglie che lo percepiscono.
Poi accanto ai numeri c’è la componente umana. Cioè molti percettori del RdC non sono occupabili, in quanto disabili o minori o molto distanti dalle richieste del mercato del lavoro. Si parla di bassa scolarizzazione e di carente formazione professionale.
La novità sicura in arrivo
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Vediamo adesso quali novità attendono il RdC, partendo da quelle sicure.
Anzitutto la conversione in legge del Decreto Sostegni bis consentirà di stipulare contratti di lavoro agricolo senza obbligo di comunicazione. Per essi è prevista una durata massima di 30 giorni, eventualmente rinnovabile per altri 30 giorni.
La sottoscrizione di questo contratto non comporterà una riduzione o la revoca della misura già percepita.
Tuttavia, non sarebbe male l’idea di estendere questa compatibilità RdC-lavoro a tempo anche ad altre categorie di stagionali. Ad esempio la stagione estiva offre altri lavori a tempo come questo e in cui manca il personale.
Pertanto, attenzione al reddito di cittadinanza e a queste novità impensabili fino a ieri
A stretto giro è molto probabile che la misura sarà revisionata nel suo complesso. Da un lato sono davvero tanti i malumori e i furbetti del RdC scoperti dalle forze dell’ordine. Dall’altro c’è bisogno di tarare la misura per quello che è e non per quello che vorrebbe essere.
Il riferimento è al fatto che il RdC probabilmente cesserà di essere uno strumento di politica attiva come fu inizialmente concepito. Ossia sarà una misura di sostegno ai bisognosi ma slegata dalla ricerca del lavoro (che finora ha funzionato poco o nulla proprio). Il sostegno non dovrebbe sparire altrimenti, ha detto il Ministro Orlando, saremmo tra i paesi che non dispongono di misure di contrasto alla povertà.
Un’altra riforma direttamente collegata alla precedente rimanda ai Centri per l’Impiego e ai navigator. Quest’ultimi probabilmente saranno riassorbiti negli stessi Centri per l’Impiego al fine di potenziarli. E quindi slegarli dal mandato di occuparsi dei percettori del RdC e rivolgere i propri servizi alla collettività in generale.
Infine altre due possibili modifiche cercheranno di rendere la misura più inclusiva. Primo, la revisione della scala di equivalenza per andare incontro alle famiglie più numerose. Secondo, la madre di tutte le discordie e cioè il requisito dei 10 anni di residenza.
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