Attenzione ai tagli sulle pensioni INPS con Quota 41

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Il team di Redazione invita i lettori a prestare attenzione ai tagli sulle pensioni INPS con Quota 41. I contribuenti ormai stanchi di svolgere la propria attività lavorativa dovrebbero comunque valutare le perdite cui andrebbero incontro con alcune misure previdenziali. In tempi attuali è ancora più difficile pianificare il futuro pensionistico dei lavoratori italiani. Ciò perché le risorse finanziarie di cui al momento dispone il Governo non sono sufficienti per sostenere investimenti sugli assegni pensionistici. Piuttosto bisogna preventivare il rischio di un attacco alla fortezza della previdenza sociale soprattutto a seguito della valanga economica del Covid-19.

Nell’articolo ”Come andare in pensione con Quota 41” troverete indicazioni sui requisiti contributivi necessari. Parliamo di requisiti contributivi perché di fatto sono gli unici che è necessario possedere per accedere a questa misura pensionistica. Non ha alcuna importanza l’età in cui si richiede il trattamento previdenziale perché è sufficiente avere un montante di contribuzione di 41 anni. Tuttavia per quanto abbiate fretta e premura di porre la parola fine alla vostra carriera lavorativa vi raccomandiamo di riservare attenzione ai tagli sulle pensioni INPS con Quota 41. Sarebbe assai deludente infatti ritrovarsi un domani con un assegno mensile poco gratificante e che non consentirebbe di mantenere l’attuale tenore di vita.

Attenzione ai tagli sulle pensioni INPS con Quota 41

Per quanto i sindacati stiano lottando in difesa dei pensionati non si può negare il dispiegamento di risorse finanziarie da parte del Governo. Ultimo giunge il recovery fund che potrebbe davvero polverizzare le migliori intenzioni nel campo delle riforme pensionistiche. Il lavoratore che non vuole trattenersi nel mondo del lavoro fino all’età di 67 anni ha diritto all’opportunità di accedere con anticipo alla pensione. La misura prevista da Quota 41 di fatto garantisce il riconoscimento del trattamento previdenziale ai lavoratori in possesso di 41 anni di contribuzione. Ma a quale prezzo?

Per quanto non sia possibile determinare con precisione il margine di perdita sul rateo spettante, il contribuente sentirà tutto il peso della decurtazione. Ciò perché l’importo dell’assegno mensile si ridurrà a causa del calcolo contributivo che sappiamo essere penalizzante a livello economico. L’INPS difatti conteggerà tutti gli anni di contribuzione che il lavoratore possiede fino al 31 dicembre 1995 secondo il sistema contributivo e non retributivo. Ne consegue che le penalizzazioni più pesanti si abbatteranno sui lavoratori il cui montante di contribuzione risale per lo più a periodi antecedenti al 1996.

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