Secondo i recenti dati, milioni di italiani preferiscono tenere i loro risparmi sul conto corrente. Spesso, infatti, si preferisce stare fermi per non incappare in una delle tante truffe che si leggono in rete o si ascoltano alla TV. Oppure, si preferisce farsi consigliare dalla propria banca, dimenticando che essa opera in conflitto di interessi.
Come comportarsi in questi casi, cosa fare? Premesso che non esiste risposta univoca per tutti, attenzione ai soldi sul conto corrente perché questo strumento garantito al 100% dallo Stato offre buoni interessi.
Un semplice test per capire quale strumento scegliere
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Prima di prendere qualsiasi decisione, proviamo a rispondere a questi 4 semplici quesiti:
- qual è la mia propensione al risparmio mensile?
- qual è il mio obiettivo? Voglio proteggere il capitale, garantirmi delle entrate periodiche o farlo crescere nel tempo?
- qual è la mia propensione al rischio: inesistente, moderata o alta?
- infine, quale sarà la durata del mio investimento? Uno, tre, cinque, dieci o vent’anni?
La combinazione di tutte le risposte fornisce il quadro delle possibili alternative sul “come” investire. Noi limiteremo l’analisi al caso relativamente più semplice: protezione del capitale sul medio-lungo termine e previsione di entrate periodiche.
L’errore di rifugiarsi sul conto corrente
In questo preciso momento storico, rifugiarsi sul conto corrente è tra le scelte più infelici si possa fare. Con l’inflazione alle stelle (2,5% a settembre) e i costi di gestione del conto in salita, lo strumento brucia molti risparmi.
Ecco, ad esempio, quanto valgono 10.000 euro sul conto o sotto il materasso dopo 20 anni.
In sostanza, sul conto non andrebbe tenuta una liquidità eccedente lo stretto necessario (come abbiamo già dimostrato).
Attenzione ai soldi sul conto corrente perché questo strumento garantito al 100% dallo Stato offre buoni interessi
Prendiamo adesso a riferimento il rendimento del BTP, in risalita da qualche settimana.
Ad esempio, il 12 febbraio 2021 il decennale ha toccato il picco a 0,43% mentre ieri ha sfiorato lo 0,99% prima di chiudere a 0,964%. Quindi 10mila euro investiti ieri avrebbero garantito una cedola più che doppia rispetto a quella di febbraio, sempre sullo stesso strumento. Questo fa capire l’importanza della scelta del timing in cui passare all’azione per approfittare delle condizioni di mercato.
Infine, una possibile domanda del nostro Lettore. Perché considerare il BTP quando i rendimenti netti coprono a malapena un terzo dell’inflazione di settembre? La domanda è legittima e lodevole.
In sintesi, meglio ridurre le perdite scegliendo un prodotto a garanzia dello Stato anziché perdere tanto, come con il conto corrente. Inoltre i BTP hanno una minore tassazione (12,50%), minori commissioni e distribuiscono 2 cedole l’anno.
La liquidità sul conto espone integralmente i risparmi a tutte le voci di spesa. L’attuale rendimento del decennale, invece, prova almeno ad eliminare qualche voce di costo (ma non tutte!)
Infine, precisiamo che sui titoli di Stato la garanzia dei soldi investiti è da intendersi solo alla scadenza. Durante il periodo dell’investimento, infatti, l’eventuale vendita anticipata espone il risparmiatore a possibili guadagni o perdite in conto capitale.
Approfondimento
Ecco come investire 10.000 euro su questo BTP decennale e guadagnare più di un buono postale.