La BCE ha deciso di aumentare il tasso di sconto dello 0,25% portandolo al 4%. Questo aumento avrà un impatto immediato per l’economia, ma anche sui titoli di Stato, mutui e finanziamenti.
La Banca Centrale Europea ha annunciato la decisione di alzare ulteriormente il tasso di sconto dello 0,25% portando quello principale al 4%. La mossa della BCE era quasi ampiamente scontata, sia nel merito che nella misura. Christine Lagarde, nella comunicazione successiva alla decisione, ha motivato questa scelta con l’obiettivo di proseguire nel contrasto con l’inflazione. La BCE prevede per quest’anno un livello del costo della vita in Europa del 5,4% e del 3,0% per il 2024. Solo nel 2025 l’inflazione dovrebbe avvicinarsi al target del 2,0%. Quali sono le conseguenze del rialzo dei tassi per l’economia e la crescita dell’area euro e in particolare dell’Italia?
Attenzione ai propri risparmi, il rialzo dei tassi può essere svantaggioso
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L’aumento del tasso di sconto rende più costoso il finanziamento del debito pubblico. Questo significa che i Paesi con un debito elevato, come l’Italia, dovranno pagare interessi più alti per collocare i loro bond sul mercato. Di conseguenza, i rendimenti saliranno e quindi i prezzi dei titoli di Stato a tasso fisso quotati sul mercato scenderanno.
In particolare, i Buoni del Tesoro Poliennali a lunga scadenza saranno più esposti al rischio calo, mentre i BOT di prossima emissione avranno rendimenti maggiori. Per l’Italia, questo scenario potrebbe comportare un aumento dello spread, ovvero il differenziale tra il rendimento dei BTP decennali e quello dei Bund tedeschi.
Quali conseguenze per i mutui e i finanziamenti
L’aumento del tasso di sconto ha anche un effetto sul costo del credito per le famiglie e le imprese. Infatti, i mutui e i finanziamenti a tasso variabile si adegueranno al rialzo, rendendo più oneroso il rimborso delle rate. Chi ha già stipulato un mutuo o un prestito dovrà quindi fare i conti con una spesa maggiore.
Chi invece deve richiedere un nuovo finanziamento troverà condizioni meno favorevoli rispetto al passato. In generale, l’aumento dei tassi potrebbe frenare la domanda di credito e quindi la spesa per consumi e investimenti. E potrebbe anche frenare ulteriormente la domanda di mutui, con ripercussioni sul mercato immobiliare.
Come reagire alla svolta della BCE
Quindi, attenzione ai propri risparmi. Dopo la svolta della BCE è importante adottare delle strategie per proteggere il proprio patrimonio e ottimizzare le proprie scelte finanziarie. Per quanto riguarda i titoli di Stato, si potrebbe optare per quelli a tasso fisso a breve scadenza, meno sensibili alle variazioni dei tassi. Oppure sulle obbligazioni a tasso variabile.
Per quanto riguarda i mutui, e i finanziamenti, si potrebbe valutare la possibilità di scegliere un tasso fisso. Poi, quando i tassi torneranno a scendere, si potrebbero rinegoziare le condizioni con la banca. In casi estremi c’è anche la possibilità di sospendere il pagamento del mutuo, ma solo per specifici motivi.