Attenzione ai 3 pesci a cui donne e bambini devono dire di no

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Non tutte le varietà di pesce che popolano i nostri mari possono finire nei piatti di qualunque consumatore in modo indiscriminato. Così come del resto vi farine non raffinate e grani antichi che contengono meno zuccheri e dunque ideali in caso di diabete.

Allo stesso modo esistono formaggi con un alto contenuto di grassi che non devono affatto rientrare nel regime alimentare di chi soffre di ipercolesterolemia. Abbiamo già indicato quali sono “I 5 formaggi più magri che possono mangiare i diabetici, gli intolleranti al lattosio e chi ha il colesterolo alto”. Non stupisce dunque che vi siano alcuni pesci o tagli di carne che risultano più indicati ad alcuni soggetti e altri che sarebbe preferibile evitare.

Ad esempio “Ecco un pesce magro per bambini e anziani ricco di omega-3, proteine e ferro” che si può tranquillamente consumare ad una certa età. Parimenti conviene fare attenzione ai 3 pesci a cui donne e bambini devono dire di no per non compromettere il proprio stato di salute. Purtroppo giungono da più parti notizie relative alla presenza di agenti inquinanti e di sostanze chimiche nei nostri mari. In particolare si riscontrano accumuli di rifiuti plastici, pesticidi, mercurio, insetticidi, pesticidi, benzoapirene in quantità superiori a quelle che l’OMS indica come raccomandabili.

Attenzione ai 3 pesci a cui donne e bambini devono dire di no

Non tutti sanno che alcuni prodotti ittici presentano una più elevata esposizione alla contaminazione di sostanze chimiche tossiche per gli esseri umani. Nello specifico, il metilmercurio è il metallo che più facilmente gli uomini assorbono quando mangiano alcuni particolari pesci. Da ricerche recenti emerge che il pesce spada è fra i prodotti ittici che contiene le più elevate concentrazioni di metilmercurio.

I 3 pesci più carichi di mercurio sono il pesce spada, il tonno rosso di grandi dimensioni e gli squali. Relativamente a questi ultimi ci si riferisce ad esempio a verdesca, palombo e smeriglio. Donne incinte o in piena fase di allattamento e i bambini devono assolutamente evitare questi pesci di grossa taglia. E ciò perché vi è il rischio che i metalli tossici danneggino i tessuti nervosi e raggiungano il feto attraverso la placenta. I pericoli permangono anche dopo la gravidanza perché la trasmissione di sostanze chimiche coinvolge il neonato durante l’allattamento.

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