Attenzione ad essere ignoranti finanziari: la crisi si farà sentire di più. A quanto pare non è più solo un’idea il fatto che essere ignoranti, cioè non sapere, sia dannoso. Almeno in ambito finanziario, ma sicuramente non solo. Il Comitato Edufin e Doxa, infatti, hanno messo la cosa nero su bianco in un report appena pubblicato. Gli effetti negativi della crisi sanitaria ed economica derivata dalla pandemia sono stati amplificati dal basso livello di alfabetizzazione finanziaria della popolazione. Quindi, attenzione ad essere ignoranti finanziari: la crisi si farà sentire di più.
Il dato che fa più preoccupare è quello di coloro che non riescono ad arrivare a fine mese. Si tratta, in pratica, di sei famiglie su dieci. Prima della pandemia erano cinque su dieci. Un aumento che sembra poca cosa, ma che è invece sostanziale. Anche perché partiva da un dato già disastroso di suo. Inoltre, tre famiglie su dieci dicono che avrebbero difficoltà a reperire almeno 2.000 euro per un’emergenza. Anche un’emergenza che riguardi la salute.
Purtroppo, l’indagine dimostra la stretta correlazione tra alfabetizzazione finanziaria e capacità di far fronte a momenti di crisi e di difficoltà. E’ quindi assolutamente necessario aumentare le conoscenze finanziarie degli italiani. Pur in situazione di difficoltà, un livello di conoscenze finanziarie elevate ha rivestito e rivestirà sempre di più nel futuro un ruolo importante. Ruolo per sostenere le scelte economiche delle famiglie e aumentarne la resilienza finanziaria.
Attenzione ad essere ignoranti finanziari: la crisi si farà sentire di più
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Chi non arriva facilmente, anzi, con difficoltà a fine mese? E sono ben 7 persone su 10? Le famiglie del Sud Italia e delle isole. E le donne. E coloro che hanno un basso grado di istruzione. Cioè gli ignoranti, ovvero coloro che, nel senso latino del termine, non sanno, non hanno consapevolezza del mondo che li circonda. Le stesse categorie, aumentate dei giovani tra 18 e 34 anni, sono in difficoltà in un altro campo. Nel recuperare velocemente una cifra non molto grande come 2.000 euro per un’emergenza.
La speranza viene dall’alfabetizzazione finanziaria. L’indagine rivela che disporre di solide conoscenze finanziarie può fare la differenza. La metà di coloro che dichiarano di possederle sarebbe capace di affrontare una spesa improvvisa di 2mila euro, contro il 30% del campione meno alfabetizzato. A questo si aggiunge che due intervistati su tre con un basso livello di cultura finanziaria ha difficoltà ad arrivare a fine mese. Solo la metà di coloro che sostengono di possedere elevate conoscenze finanziarie si trova nella stessa condizione.
Qual era l’obiettivo dello studio? Misurare conoscenze, comportamenti, attitudini finanziarie degli italiani anche a seguito dell’emergenza Covid-19. E comunicare all’esterno l’importanza dell’educazione finanziaria. Orbene, meno di un terzo degli italiani conosce le informazioni economico-finanziarie di base, certifica infine la ricerca. Questa situazione deve cambiare. Ne va della sopravvivenza stessa del Paese, ben più di quanto non si pensi.