Attenzione ad email e messaggi sui social a nome della Polizia che aprono la porta ad una brutta avventura

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Quando arriva dicembre e con esso le feste, succede che vengono alla ribalta anche le truffe cibernetiche o telefoniche. Sarà forse che si diventa più buoni e si ha voglia di spendere di più, allora i malfattori ne approfittano. Questa volta lo fanno quasi in modo sfacciato, coinvolgendo in prima persona gli organi dell’ordine pubblico. Allora attenzione ad email e messaggi sui social a nome della Polizia che aprono la porta ad una brutta avventura.

Oramai è ben noto che ci sono bande di pirati informatici o hacker che agiscono su Internet. Ognuno di noi utilizza la rete virtuale per comunicare tramite WhatsApp, Facebook e gli altri social. Si telefona attraverso Internet, si entra nel proprio conto bancario, si fanno acquisti ecc. Se dapprima vi era il singolo hacker che cercava di svuotare il conto, ora invece ci sono delle vere e proprie gang di professionisti della rete, che cercano di farlo.

Lo scorso anno e nello stesso periodo di dicembre si era affacciata la truffa sul bonus natalizio. Oggi le truffe diventano sempre più raffinate e sofisticate. Lo scopo è di non far credere alla persona che si tratti di una truffa. In America già 60 milioni di persone sono rimasti vittima d’una sofisticata truffa, che potrebbe giungere anche qui.

Le truffe sulla rete

Soprattutto quando si tratta di email che avvisano di conti correnti o carte bancarie temporaneamente interrotte, meglio verificare. Presi dall’allarme si ha voglia di rispondere immediatamente e invece si fa il gioco dei truffatori. Senza rendersene conto si risponde ad un indirizzo email falso, oppure ci si collega a un falso sito web della propria banca. Questo tipo di truffa si chiama phishing, cioè il pesce ha abboccato.

Sono tanti i modi escogitati dai pirati della rete per piazzare le loro truffe. A volte basta scaricare un file o un documento che subito s’installa nel computer un pericoloso virus spia, un malware o un trojan. Questi invierà sistematicamente ai computer a cui è collegato tutte le nostre informazioni, comprese quelle bancarie.

Attenzione ad email e messaggi sui social a nome della Polizia che aprono la porta ad una brutta avventura

L’Europol e la Polizia hanno diramato un comunicato che sono in corso truffe di phishing sfruttando questa volta gli organi di Polizia. Arrivano delle false email a nome del direttore dell’Interpol, del direttore della Polizia italiana e di altre autorità del settore. Queste comunicazioni arrivano, oltre che come email, anche come messaggi dei diversi social.

Per di più si utilizza il logo della stessa Polizia di Stato o dell’Europol per rendere più credibile il messaggio stesso. In genere si comunica che c’è un’indagine penale in corso. La persona interessata, presa dall’ansia, risponde credendo di contattare la Polizia. Invece sta contattando i suoi truffatori, che chiederanno del denaro per far ritornare tutto come prima, oppure si faranno comunicare i dati personali.

La Polizia di Stato comunica che gli organi ufficiali delle Forze dell’Ordine non chiedono mai per email o social i dati personali dei cittadini.

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