Supponiamo che il signor Mario Rossi detenga 100mila euro sul c/c in banca. Decide di spenderne la metà per comprare una berlina di lusso, il resto lo mantiene ancora sul conto.
Ora prova a fare due conti e stima circa 1.000 euro l’anno per bollo, assicurazione e tagliando (ogni due anni). Mentre conteggia “solo” in 50-100 euro la spesa annua per la gestione della liquidità sul conto. Niente di più sbagliato!
Infatti, attenzione ad avere 50.000 euro sul conto corrente perché costano molte centinaia di euro all’anno.
Il cumulo dei costi di 50.000 euro sul conto corrente
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Per dare riprova di quanto andiamo affermando dobbiamo capire quali sono tutti i costi legati alla scelta di un c/c:
a) la spesa ordinaria di tenuta del conto;
b) l’imposta di bollo statale;
c) il costo dell’inflazione;
d) il costo opportunità.
I primi due costi sono di più facile determinazione e accettazione in quanto il titolare del conto vede l’addebito sul c/c e quindi non vengono discussi. Gli altri due sono invece più subdoli e fanno sicuramente più danni dei primi due.
Spese di gestione e imposta di bollo
Secondo un’indagine di Banca d’Italia e riferita all’anno 2019, la spesa media di gestione di un c/c bancario ordinario è stato pari a 88,50 euro. Scende a 54,10 euro, se il c/c è postale ed infine a 21,40 se si tratta di un c/c online.
Per semplicità di calcoli, possiamo ipotizzarli grosso modo invariati anche per il 2021. A questa voce di costo va poi aggiunta l’imposta di bollo: si tratta di 34,20 euro annui spalmati su 4 rate trimestrali.
Facendo i primi calcoli avremo (in media):
a) 88,50 euro + 34,20 euro = 122,70 euro nel caso del c/c bancario tradizionale;
b) 54,10 euro + 34,20 euro = 88,30 euro se si tratta di c/c postale;
c) 21,40 euro + 34,20 euro = 55,60 euro nel caso del c/c online.
Vediamo il perché dell’invito a fare attenzione ad 50.000 euro sul conto corrente
A questo punto entrano in gioco i restanti due costi. Per quel che riguarda l’inflazione, a marzo 2021 possiamo solo procedere per stime, seppur attendibili. Per semplicità di calcolo consideriamola pari allo 0,60-0,70% per l’anno in corso.
Quindi 50mila euro dopo 12 mesi varranno, in termini reali, circa 49.650-49.700 euro. Praticamente ci sarebbero 300, 350 euro di potere d’acquisto perso per sempre. Perdita a cui andrebbero aggiunti i costi di cui al punto precedente.
Infine giungiamo al costo opportunità. Anche qui per ragioni di semplicità e per avere un confronto relativamente simile, consideriamo il conto deposito (CD) libero, senza vincoli. In pratica quanto avviene con i soldi depositati sul c/c. Inoltre fino a 100mila euro di deposito siamo garantiti su entrambe le tipologie di prodotti (cioè CD e c/c).
Abbiamo fatto una ricerca in rete e abbiamo scovato una finanziaria che riconosce l’1,00% annuo sul CD che propone alla clientela. Quindi dopo 365 giorni di deposito ci sarebbe un accredito netto di circa 270 euro.
Ipotizziamo siano questi 270 euro il primo costo-opportunità a cui va incontro il signor Mario Rossi. In realtà, se anche solo passassimo ad un CD del tipo semi-vincolato quel costo lieviterebbe.
Facciamo tutti i calcoli e comprenderemo il perché di: attenzione ad avere 50.000 euro sul conto corrente
Bene, a questo punto sommiamo tutte le voci di costo, dirette e indirette:
a) 122,70 euro + 300/350 euro inflazione + 270 euro di mancato guadagno, nel caso del c/c bancario tradizionale;
b) 88,30 euro + 300/350 euro inflazione + 270 euro di mancato guadagno se si tratta invece di un c/c postale;
c) 55,60 euro + 300/350 euro inflazione + 270 euro di mancato guadagno, infine, nel caso del c/c online.
Dunque, considerando la casistica più sfavorevole, 50mila euro sul c/c arrivano a costare all’incirca 750 euro all’anno.
Da qui dunque il monito: attenzione ad avere 50.000 euro sul conto corrente perché le perdite reali sono maggiori a quanto inizialmente uno potrebbe stimare. Infine, nell’articolo di cui qui il link illustriamo chi è più scaltro e lungimirante tra due precisi e distinti profili di risparmiatori.