In particolare nell’ultimo anno e mezzo sono stati davvero tanti a volersi mettere in gioco in cucina e sperimentare il proprio talento tra i fornelli. Anche a causa della pandemia e delle restrizioni, infatti, sempre più persone hanno voluto tentare la preparazione di alcuni piatti, come, ad esempio, la pizza fatta in casa.
Come scordarsi, d’altronde, quando, durante il primo locked down, era difficilissimo trovare per i supermercati la farina. Quello era un segno evidente di come, per superare la noia propria di quelle giornate, provare a preparare quel piatto fosse considerata un’ottima soluzione.
Particolari importanti
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Nonostante oggi, fortunatamente, non siano più in vigore le stesse restrizioni di allora, molti hanno continuato a portare avanti questa attività. Ovvero, quella di preparare, di tanto in tanto, la pizza fatta in casa.
Nonostante non sia una ricetta estremamente difficile da portare a termine, si tratta comunque di un piatto che, per essere eseguito al meglio, richiede molta attenzione. Soprattutto in relazione a dei dettagli che, seppur piccoli, si rivelano molto importanti. È proprio di uno di questi particolari che andremo a parlare nel prossimo paragrafo.
Attenzione a questo dettaglio importante ma sottovalutato che pochissimi considerano quando preparano la pizza
Proprio per il grande interesse che questo prelibatezza riscuote, abbiamo già in passato deciso di occuparci dell’argomento. In particolare quando, qualche tempo fa, abbiamo svelato come incredibilmente questa alternativa al lievito renderà la pizza fatta in casa più croccante che mai.
Anche nell’articolo di oggi andremo a dare un suggerimento ai nostri Lettori. Questa volta, però, non ci occuperemo tanto degli ingredienti da scegliere, quanto piuttosto di un particolare da tenere in considerazione. Infatti, attenzione a questo dettaglio importante ma sottovalutato che pochissimi considerano quando preparano la pizza.
Ci riferiamo a quando si decide di far lievitare l’impasto all’interno del frigorifero. Per quanto non si tratti di un errore o di uno sbaglio, dobbiamo tener conto di una cosa nel momento in cui prendiamo questa scelta. Ovvero, che la lievitazione all’interno del frigorifero si rivela essere piuttosto lunga, difatti richiede all’incirca dodici ore. A seconda, ovviamente, del lievito e del tipo di impasto.
Molti, però, optano per questa strategia avendo a disposizione non più di due o tre ore prima di andare ad infornare. In questi casi l’opzione migliore rimane quella di coprire l’impasto con un canovaccio e lasciarlo riposare all’interno del forno spento. Così facendo, infatti, anche in poco tempo, si potrà ottenere lo stato di lievitazione necessario per poi procedere con la preparazione.
Al contrario, in frigorifero il tempo non sarà abbastanza, con problemi che si andranno inevitabilmente a riscontrare una volta recuperato l’impasto. Si tratta, come possiamo vedere, di un piccolissimo particolare ma che, molto spesso, fa una grande differenza.