Attenzione a questi segni, perché potremmo avere dei fastidiosi ospiti in casa

mobile in legno

Il grande nemico di qualunque oggetto in legno è senza ombra di dubbio il tarlo. Questo fastidioso insetto si nutre della cellulosa presente negli oggetti di legno che infetta, divorandoli dall’interno. Ecco allora che bisogna fare attenzione a questi segni, perché potremmo avere dei fastidiosi ospiti in casa.

Saper riconoscere le tracce

Capire se il legno in casa è infestato dai tarli non è difficile, questi infatti tendono a lasciare dei segni ben riconoscibili a occhio nudo. Primo fra tutti è la segatura del legno, detta anche rosume, questa non è altro che lo scarto derivato dallo scavare dei tarli nel legno.

Un altro segno è la presenza di piccolissimi fori, creati dall’adulto del tarlo alla fine del suo ciclo vitale quando abbandona il legno, ormai consumato.

O ancora il ticchettio e il suono del rosicchiamento prodotto dalle larve mentre si cibano, segno particolare di alcune tipologie di questo animale.

Per finire non è raro trovare anche le carcasse dei tarli adulti. Morti a seguito della loro fase di sfarfallamento nella quale si spostano da un mobile ad un altro, con lo scopo di deporre le uova.

Nei punti più inaspettati

Il controllo visivo dovrà essere fatto nei pressi degli oggetti e su di essi. Questo andrà fatto su tutte le parti del legno e, se l’oggetto in questione è un mobile, andrà fatta particolare attenzione al retro. Le parti non in vista infatti sono generalmente fatte con un tipo di legno più tenero e quindi più vulnerabile al tarlo.

Per le strutture lignee, invece, i luoghi da controllare con maggiore attenzione sono i punti giuntura, le aree poco arieggiate e in corrispondenza del pavimento. La ricerca sarà dei mucchietti di rosume, di larve o anche di veri e propri tarli adulti.

Facendo attenzione a questi segni, diventa quindi palese, perché potremmo avere dei fastidiosi ospiti in casa, dai quali però, una volta individuati, sarà possibile difendersi.

Per altri consigli casalinghi ecco qui il link ad un altro articolo molto interessante.

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