La seconda casa può essere una comodità. Si può sfruttarla durante il fine settimana e durante le vacanze. Ma ha anche i suoi lati negativi, non ultimo quello economico. E allora venderla potrebbe essere una scelta intelligente, specialmente se si ottenesse una cifra superiore, o simile a quella dell’acquisto. Ma la vendita comporta una serie di obblighi fiscali e legali che è bene conoscere prima per evitare sbagli che possono costare caro. Perciò attenzione a questi errori da non commettere assolutamente quando si vendono queste case.
Perché vendere
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Acquistare una seconda casa è una scelta di vita. Ma la vita cambia, si evolve e allora quella scelta valida quando si è acquistato l’immobile, dopo potrebbe avere meno senso. Una seconda casa ha il vantaggio di poter essere sfruttata nei fine settimana e durante le vacanze estive.
Magari si potrebbe abitare anche per alcuni periodi dell’anno in caso di smart working. Lo svantaggio è che una seconda casa comunque vincola a fare le vacanze sempre nello stesso luogo e a sfruttarla durante i week end. Se nel fine settimana non ci si va e se in estate si fanno le vacanze in altri luoghi, la casa diventa inutilizzata. Così l’immobile si trasforma in un costo. Perché comunque una casa ha dei costi fissi, come le tasse, le bollette, le spese condominiali. E allora si può decidere di venderla.
Attenzione a questi errori da non commettere assolutamente quando si vendono queste case
Alcuni trucchi permettono di vendere la casa al prezzo più alto. Ecco i 4 segreti per vendere la casa da soli al maggiore prezzo e nel minor tempo possibile senza spendere un soldo. Adesso, immaginiamo di avere trovato l’acquirente e che il prezzo offerto sia quello richiesto, ecco gli aspetti fiscali e legali da non trascurare. Prima di tutto le spese notarili. In genere sono a carico dell’acquirente. Secondo l’articolo 1475 del codice civile chi acquista deve pagare le spese per la stipula dell’atto pubblico e la trascrizione nei registri immobiliari. Inoltre sempre l’acquirente ha l’onere del pagamento del compenso del notaio e delle altre spese notarili. Attenzione, la norma prevede però che venditore e acquirente si possano anche accordare in modo diverso, per esempio suddividendo le spese al 50%.
Una volta concluso l’affare e incassati i soldi, occorre fare i conti con lo Stato, che pretende il pagamento delle tasse sulla vendita. Attenzione perché non sempre queste tasse vanno pagate. Se la vendita genera una plusvalenza, la tassazione prevede due possibilità. Se la casa viene venduta entro 5 anni dall’acquisto, si pagherà una tassa sulla differenza tra il prezzo d’acquisto e quello di vendita. Ma se abbiamo acquistato l’immobile da più di 5 anni, la plusvalenza non sarà soggetta a tassazione. Quindi prima di vendere la casa facciamo bene i conti su quante tasse dobbiamo allo Stato.
Approfondimento
Sono case come molte ma si vendono a un prezzo maggiore per questo motivo