Superata una certa età una delle maggiori preoccupazioni nelle persone è quella di avere un infarto. Purtroppo, però, l’attacco cardiaco può sopraggiungere in qualsiasi momento, soprattutto se seguiamo uno stile di vita poco sano comprensivo di fumo, alcool, stress esagerato. Non esiste un vero e proprio avviso concreto che ci dice precisamente quando un infarto sta per arrivare. Ci sono però dei segnali che il nostro corpo ci manda per avvisarci che qualcosa non sta andando. Dolore e sensazione di compressione al torace, debolezza, sudorazione fredda, stato d’ansia, vertigini sono solo alcuni dei campanelli d’allarme che ci devono mettere sull’attenti.
Senza dubbio, una sana alimentazione e movimento fisico aiuteranno a prevenire il più possibile malattie cardiovascolari e altre patologie. A maggior ragione, se già abbiamo familiarità e/o predisposizione a problemi di cuore, dobbiamo far attenzione ad alcuni cibi perché potrebbero peggiorare la situazione dopo aver avuto un infarto.
Cosa è giusto mangiare
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Prima di parlare di cosa dobbiamo assolutamente evitare, è corretto fare il punto della situazione su cosa invece si deve necessariamente mangiare dopo aver avuto un attacco di cuore.
Tutti gli alimenti ricchi di omega 3 aiuteranno a mantenere sana l’attività cardiaca. Tra i tanti possiamo citare: tonno, salmone, legumi, broccoli, cavoli, cereali integrali, frutta secca ecc.
Le cotture al vapore e i condimenti semplici sono senza dubbio quelli più indicati per seguire una corretta alimentazione post-infarto.
La carne da prediligere è quella bianca e i cibi a basso contenuto di grassi sono decisamente i migliori.
Attenzione a questi cibi perché potrebbero peggiorare la situazione dopo aver avuto un infarto
Quali sono invece i cibi che sono assolutamente da evitare e che potrebbero peggiorare la nostra situazione dopo aver avuto un attacco di cuore?
Come primissima cosa, il sale andrebbe limitato se non completamente tolto dalla nostra dieta. Di pari passo gli insaccati come salame, mortadella, wurstel andrebbero moderati e portati al massimo ad una consumazione (minima) a settimana.
Bisognerebbe eliminare i cibi confezionati e quelli ricchi di conservanti, insieme ad alcoolici e bevande piene di zuccheri.
Le uova devono essere consumate per un massimo di 4 volte a settimana, mentre i grassi di origine animale, come il burro e la panna, invece eliminati dalla nostra dieta.
È opportuno sottolineare che in qualsiasi caso ci si deve affidare ai consigli del proprio medico curante onde evitare carenze alimentari e l’insorgenza di altre patologie.