Attenzione a questi 3 frutti se i trigliceridi sono più alti di 200mg/dl

uva

Sono sempre più numerosi i soggetti che presentano valori molto alti di colesterolo cattivo e trigliceridi e che quindi devono assumere farmaci. Oltre allo stress e ad uno stile di vita sedentario a volte si aggiunge anche l’eccesso di cibo, alcol e bevande piene di zucchero.

Tutto ciò incide negativamente sulla conta dei trigliceridi e sulla presenza di accumuli di grasso nei vasi sanguigni e determina sintomi più o meno tollerabili. Prima ancora di sviluppare patologie croniche a carico dell’apparato cardiovascolare ci si può armare per contrastare l’avanzata della sindrome metabolica. In particolare gli Esperti suggeriscono di fare attenzione a questi 3 frutti se i trigliceridi sono più alti di 200mg/dl.

E ciò perché soprattutto durante la stagione estiva si indulge maggiormente al consumo di frutta e di quelle verdure che non hanno bisogno di cottura. Con l’arrivo delle temperature torride si preferisce infatti mangiare una fetta di anguria o di melone oppure insalate e ortaggi crudi. Infatti “È questa la frutta ideale con pochi zuccheri per chi ha il colesterolo cattivo e i trigliceridi alti o valori della glicemia oltre i 120mg/dl”.

Attenzione a questi 3 frutti se i trigliceridi sono più alti di 200mg/dl

Anche chi già si sottopone ad una terapia farmacologica per rimediare ai trigliceridi alti dovrebbe evitare alcuni tipi di frutta. Da recenti studi è emerso che il fruttosio favorisce la produzione di trigliceridi in alcuni soggetti piuttosto che in altri. E fra le diverse varietà di frutta ce ne sono alcune che presentano un maggior contenuto di fruttosio per cui si raccomanda di non consumarle. Ci riferiamo nello specifico a 3 frutti quali l’uva, i fichi e i cachi, ma anche le banane non rappresentano un’alternativa valida. Inoltre si raccomanda in generale di non mangiare la frutta che ha raggiunto un alto grado di maturazione perché contiene più fruttosio.

Approfondimento

Ecco quanto deve essere il colesterolo cattivo LDL e quello buono HDL in base all’età e quali i valori dei trigliceridi per non preoccuparsi

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