Attenzione a queste tipiche piante autunnali perché sono tossiche per il nostro gatto

gatto

Se recentemente abbiamo parlato di quegli atteggiamenti che compiamo spesso con il nostro gatto ma che sono del tutto sbagliati, oggi trattiamo della pericolosità di alcune piante. È soddisfacente avere piante rigogliose che conferiscono un tono maestoso al nostro giardino o balcone, ma dobbiamo pensare alla salute dei nostri amici a quattro zampe.

Non è vero che in autunno tutte le piante smettono di svilupparsi, come non è vero che tutte le piante con l’abbassamento delle temperature muoiono. Esistono delle piante, al contrario, che hanno la loro massima crescita proprio in questo periodo e resistono perfettamente al freddo e una di queste è l’anemone giapponese.

Ma quali sono quelle pericolose per gli amici pelosi? Attenzione a queste tipiche piante autunnali perché sono tossiche per il nostro gatto.

Le piante autunnali

Esiste una classifica molto lunga di piante tossiche non solo per il gatto ma anche per il cane, stilata dall’ENPA. Tra queste, ci sono anche le piante tipiche della stagione autunnale e sono quelle più in voga, quelle che troviamo nei vivai e nei balconi di tante persone. Scopriamo quali sono:

  • acacia;
  • ciclamino;
  • delia;
  • crisantemo;
  • evonimo giapponese;
  • anturio;
  • rododendro;
  • dracena.

Attenzione a queste tipiche piante autunnali perché sono tossiche per il nostro gatto

Il gatto, si sa, è un animale molto curioso e attratto da qualsiasi cosa che non conosca, per cui per sua natura esplorerà ogni angolo della casa fino a quando non lascerà il suo odore. Inoltre, il gatto adora mangiare le piante e lo fa perché ne è attratto (dipende dalla pianta) o perché sta male e di conseguenza per aiutarsi.

Ma quali reazioni provocherebbe l’ingerimento delle piante sopra citate? I sintomi da intossicazione possono essere lievi o gravi, a seconda della velenosità della pianta. Per esempio, il rododendro può causare problemi intestinali e cardiaci.

In ogni caso, i sintomi più comuni sono vomito, diarrea, tremore, inappetenza, affanno, debolezza, dilatazione delle pupille, salivazione eccessiva, convulsioni. Fino ad arrivare ai casi più gravi, come svenimento e morte.

Cosa fare in questi casi?

L’unica cosa da fare è chiamare immediatamente il veterinario di fiducia, il quale indicherà i passaggi da eseguire nei momenti successivi. Non affidiamoci ai rimedi casalinghi, poiché non solo non servono ma potrebbero compromettere ulteriormente la situazione.

Affidiamoci solo alle parole del veterinario e cosa molto importante sarà quella di accelerare i tempi. Seguendo le indicazioni del medico e facendo tutto con tempestività, cercheremo di aiutare il nostro amico.

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