I lettori più curiosi e attenti al tema della sicurezza e della privacy ormai lo sanno: bisogna sempre diffidare di applicazioni poco chiare. L’utilizzo sempre più massiccio di dispositivi tecnologici come gli smartphone e gli smartwatch ha portato a una conseguente diffusione di questo software malevolo. I social network e le applicazioni di chat hanno ulteriormente contribuito ad alimentare questo problema. Sono davvero tantissimi i servizi attraverso i quali possono infiltrarsi programmi creati da malintenzionati allo scopo di rubare dati e, possibilmente, soldi.
Tecniche vecchie, nuovi profitti
Tutti ormai conoscono la storia del finto buono Ikea, ad esempio, una tecnica di phishing che spingeva il malcapitato a inserire i propri dati in un modulo su internet. Quei dati erano poi usati per ricattare i malcapitati o per estorcere senza consenso soldi dai conti correnti. Oggi però bisognerà fare attenzione a quest’applicazione installata da molti perché può svuotare il conto in banca.
C’è un nuovo trucco che i malintenzionati hanno inventato per spiare i cellulari e rubare i dati. Si chiama Vultur ed è un’applicazione di genere trojan in grado di infiltrarsi negli smartphone attraverso tantissime app presenti nel Play Store di Google. L’azienda di Mountain View ha riportato che il virus ha colpito in modo particolare Italia, Spagna e Australia.
Attenzione a quest’applicazione installata da molti perché può svuotare il conto in banca
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Vultur è in grado di ‘rubare’ i dati dei sistemi Android attivandosi solo quando l’utente opera sul suo conto corrente online, tramite browser internet, tramite la propria applicazione di home banking oppure su una piattaforma di trading. Resta quieto e nascosto finché non si compie un’operazione di questo tipo, poi si attiva e utilizza un sistema molto subdolo per rubare dati. Infatti, si attiva e inizia registrare lo schermo per inviare poi tutto agli hacker che ci sono dietro. Proprio per questo spesso si nasconde proprio in questo tipo di applicazioni che consentono di effettuare tale operazione.
La truffa è stata scoperta da un gruppo olandese che studia e lavora nel campo della sicurezza informatica bancaria. Vultur, spiegano i ricercatori, è molto simile alla frode bancaria. Ma allo stesso tempo – per le sue particolarità – è molto diverso dai soliti trojan bancari.
Il consiglio della Redazione è sempre quello di tenere aggiornati i propri dispositivi alle ultime patch di sicurezza ed evitare di cliccare su link sospetti.