Chi ha la fortuna di avere un bel giardino, cerca il più possibile l’ombra e l’arietta che potrebbero portare un po’ di refrigerio da questo caldo. Quando la giornata volge al termine, se calda come tutte quelle che stiamo passando, ci verrebbe da prendere un’amaca e dormire fra due alberi. Almeno, potremmo cercare un riposo notturno sereno, invece di girarci a rigirarci per il caldo. E, a proposito di difficoltà nell’addormentarsi, ricordiamoci che oltre ai sonniferi, potrebbero esserci dei sistemi naturali davvero validi. Tornando, invece al nostro giardino, ci saremo sicuramente accorti che per colpa del caldo, nascono continuamente nuove piante spontanee selvatiche. Anche per colpa delle scarse precipitazioni, il nostro verde, se così possiamo ancora chiamarlo, sta cambiando. E, attenzione, che potrebbe crescere questa pianta selvatica, decisamente nociva sia per noi che per i nostri animali.
Una pianta infestante tipica delle zone collinari
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Il Veratro è una pianta perenne, riconosciuta dalla scienza come tossica e infestante, presente in tutta Europa. Vive soprattutto nelle zone collinari, pedemontane e montane. Purtroppo, le sue caratteristiche la portano a confonderla con una “collega” simile: la Genziana Lutea. Siccome le sue foglie potrebbero essere potenzialmente pericolose anche per gli animali di casa, sarebbe bene conoscerla e riconoscerla. Rispetto alla Genziana originale, il Veratro non presenta foglie omogenee, ravvicinate e attaccate al fusto, magari anche a coppie. Caratteristica invece della Genziana. Le foglie del Veratro sono invece alternate, disomogenee e abbastanza selvagge.
Attenzione a questa pianta velenosa che potrebbe crescere in giardino ed essere pericolosa anche per cani e gatti
Ricordano gli esperti che toccare e ingerire per sbaglio le foglie di questa pianta potrebbe causare vomito e mal di stomaco. Paradossalmente, qualcuno potrebbe averla assunta come tintura madre, estratta dalla sua radice. E, in effetti, potremmo trovare questa versione, per cercare di calmare lo stress, ma estratta rigorosamente dalla radice prima che la pianta fiorisca.
La storia
Attenzione a questa pianta velenosa che nella storia è stata spesso compagna di arcieri e balestrieri. Il suo veleno faceva infatti parte della dotazione militare di questi precisi tiratori, che sulla punta della freccia, mettevano il liquido estratto dalla pianta.
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