Attenzione a dare queste informazioni in banca o alla Posta: possono scattare multe da 10.000 euro e 6 mesi di reclusione

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In determinati casi la legge è molto severa e non ammette ignoranza! Pertanto oltre a verificare i nostri diritti verso le banche o altri istituti di credito, è opportuno conoscere anche i propri obblighi per non rischiare.

Avere un conto corrente che sia in banca o alla posta è ormai normalità per tutti i vantaggi che esso offre. Infatti, avere i soldi depositati sul conto corrente oltre a garantire la custodia degli stessi, ne consente anche la gestione. Potremmo ad esempio farci accreditare lo stipendio o la pensione, disporre l’addebito delle bollette di tutte le nostre utenze. Senza parlare poi dei notevoli vantaggi dati dai suoi prodotti finanziari come gli assegni, il bancomat e la carta di credito.

Inoltre potremmo versare o prelevare sul conto in qualsiasi momento. Ovviamente dovremo rispettare i limiti imposti dalla legge per il versamento dei contanti e stare attenti all’utilizzo di carte di debito e credito. In particolare quando si decide di utilizzare tali strumenti di pagamento dovremo prestare attenzione a molti aspetti. Innanzitutto, dovremo custodirli con cura per evitarne il furto o la clonazione badando di tenere separati le carte dai loro codici PIN. Inoltre, soprattutto per quanto riguarda la carta di credito è indispensabile tenere d’occhio le spese e la diponibilità dei fondi per non finire in rosso.

Occhio agli obblighi non solo della banca ma anche a quelli che ricadono anche sui clienti

Con l’apertura di un conto corrente si stipula un contratto con la banca e, come per tutti rapporti, le parti hanno reciproci diritti e obblighi. I principali obblighi da parte della banca sono quelli di diligenza, trasparenza e correttezza. Oltre all’obbligo di rendicontare periodicamente tutte le operazioni, le banche sono tenute a comunicare almeno 2 mesi prima la modifica unilaterale delle condizioni contrattuali. In tal modo i clienti possono decidere liberamente di recedere dal contratto o di accettarle tacitamente.

I clienti, pertanto oltre a controllare estratti conto e comunicazioni, devono prestare attenzione ai prelievi e ad eventuali operazioni che possano ingenerare sospetti all’operatore bancario. Ad esempio chi supera il limite di prelievi di soglia di 10.000 euro in un mese potrebbe fare i conti con la Guardia di Finanza. La banca, infatti, in tali situazioni è obbligata a segnalare operazioni ritenute sospette all’Unità d’Informazione Finanziaria che potrà inoltrare alla Guardia di Finanza. Anche sul cliente ricade un obbligo molto importante ovvero quello di collaborare attivamente con la banca nel rendere informazioni.

Attenzione a dare queste informazioni in banca o alla Posta, potrebbe davvero costare caro anche se si hanno soldi sul conto

Tale obbligo sorge non solo al momento dell’apertura del rapporto contrattuale ma per tutta la relazione commerciale. In particolare il D.Lgs. n.231/2007 emanato per contrastare il fenomeno del riciclaggio di denaro, beni o altre utilità, all’art.22 prevede specifici obblighi per il cliente. Gli intermediari finanziari sono tenuti alla verifica della clientela quando instaurano un rapporto di tipo continuativo. Ovvero ad un rapporto da cui scaturiscano varie operazioni di versamento, di prelievo o di trasferimento di mezzi pagamenti in più operazioni.

Essi sono tenuti anche qualora si tratti di operazioni occasionali che comportino la trasmissione d’importo pari o superiore a 15.000 euro. Ad ogni modo, devono svolgere una verifica ogniqualvolta insorgano dubbi sulla veridicità o adeguatezza dei dati forniti in precedenza dal cliente. Pertanto l’art.22 dispone che i clienti debbano fornire tutte le informazioni aggiornate e necessarie per consentire agli operatori di svolgere tali obblighi di adeguata verifica. Le informazioni dovranno essere prodotte per iscritto e sotto la propria responsabilità. In caso d’informazioni o documenti non veritieri si rischia una multa da 10.000 a 30.000 euro oltre alla reclusione da 6 mesi a 3 anni. Pertanto attenzione a dare queste informazioni, potrebbe davvero costare caro.

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