Ogni giorno sono tante le persone che diventano vittime ignare di una truffa. Purtroppo, i criminali si inventano sempre nuovi modi per ingannarci, soprattutto grazie alla tecnologia. Ecco perché è sempre meglio essere prudenti e rimanere informati sulle truffe più comuni.
Ci sono infatti delle pratiche che hanno raggiunto una certa diffusione per la loro efficacia, ma con le giuste conoscenze non riusciranno a ingannarci.
Una tecnica molto astuta
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Quando la maggior parte delle interazioni e transazioni avveniva di persona forse era più complicato ingannare la gente. Oggi, invece, siamo abituati a fare tante cose a distanza, tanto che potremmo non pensarci troppo quando ci richiedono le nostre informazioni personali.
È proprio su questo che si basano alcune delle ultime tecniche di truffa più diffuse. Ormai, ad esempio, ci capita spesso di ricevere dei messaggi pishing, che ci spingono cioè a rivelare i nostri dati sensibili con scuse più o meno plausibili o veri e propri ricatti.
Ultimamente si è anche diffusa la sua “evoluzione”, il vishing, una truffa che per avere successo si basa sulla nostra voce.
Attenzione a come rispondiamo al telefono perché potremmo cadere in una truffa che svuota i conti correnti
Il vishing è una truffa che ha portato tante persone a perdere i propri risparmi che credevano ben al sicuro sul proprio conto corrente. In effetti, la banca consente le transazioni solo dopo aver passato diversi step di sicurezza con l’uso di codici personali.
Il problema sorge quando siamo noi a fornirli a degli sconosciuti. Potremmo pensare che non saremmo mai così ingenui, ma con le giuste parole potremmo cadere nell’inganno.
Un tentativo di vishing prevede una prima fase in cui i truffatori entrano in possesso dei dati della nostra carta. Nello specifico, potrebbero conoscere numero di carta, data di scadenza e CVV. Addirittura, potrebbero sfruttare questa loro conoscenza per darsi una certa credibilità nei nostri confronti, spacciandosi come operatori bancari o società emittenti di carte di credito.
Innanzitutto ci comunicano che ci deve essere qualche “anomalia” nel funzionamento della nostra carta e che dobbiamo rettificarla per evitare problemi. Ecco che allora ci chiedono l’unico dato mancante che gli serve per prosciugare il nostro conto.
Ci chiedono di effettuare una “procedura di sicurezza” per cui dobbiamo leggere ad alta voce il codice di conferma. La nostra voce, però, viene registrata e verrà utilizzata per autorizzare una o più transazioni online a nostra insaputa.
Fortunatamente, oggi molte banche ci inviano mail, messaggi e notifiche per informarci di un pagamento effettuato. Comunque, come regola generale, facciamo attenzione a come rispondiamo al telefono. Evitiamo sempre di dare i nostri codici di accesso online o per telefono a degli sconosciuti, non importa in che veste si presentino.
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