Anche il contribuente che accetta di presentare il modello 730 precompilato tramite CAF o commercialista non è al sicuro da possibili accertamenti fiscali. E ciò perché comunque il Fisco ha facoltà di avviare ulteriori indagini per accertare il possesso di specifici requisiti che consentono di fruire delle detrazioni fiscali.
Accade spesso di maturare il diritto a rimborsi IRPEF di cui si riceve l’accredito direttamente in busta paga o sull’assegno pensionistico. Ricordiamo infatti che sono “In arrivo stipendi più alti e un aumento degli assegni INPS sulle pensioni di questi contribuenti a partire da agosto 2021”. Tuttavia attenzione a codice fiscale e conto corrente se si fanno pagamenti con soldi contanti perché l’Agenzia delle Entrate effettua controlli sul modello 730/2021.
I nostri consulenti raccomandano di agire con prudenza quando si hanno delle somme di denaro in contanti che non figurano nella dichiarazione dei redditi. Il modo in cui si spende o si custodisce la moneta sonante potrebbe infatti creare problemi con il Fisco.
Occorre evitare eventuali difformità e discrepanze tra il reddito che si dichiara di possedere e l’entità delle spese o dei versamenti sul conto bancario. Pertanto attenzione a codice fiscale e conto corrente se si fanno pagamenti con soldi contanti perché l’Agenzia delle Entrate effettua controlli sul modello 730/2021. Sono almeno due le operazioni da evitare per non rendere tracciabili i soldi contanti e sottrarsi così agli accertamenti fiscali sulla propria condizione reddituale.
Attenzione a codice fiscale e conto corrente se si fanno pagamenti con soldi contanti perché l’Agenzia delle Entrate effettua controlli sul modello 730/2021
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Anzitutto non bisogna trasferire contanti sul conto in banca se gli stessi non provengono da redditi che risultano nel modello 730. L’Autorità fiscale potrebbe infatti chiedere al contribuente di giustificare il modo in cui è entrato in possesso di quel denaro. Inoltre bisogna evitare di usare contanti quando si fanno acquisti che prevedono l’uso del codice fiscale perché in tal caso vi sarebbero prove documentali. L’Agenzia delle Entrate può difatti controllare tutte le spese per le quali si richiede il codice fiscale del consumatore. Si pensi ad esempio al pagamento del canone di locazione, dell’assicurazione auto, delle spese mediche ecc.
Pagando in contanti gli acquisti tracciabili tramite tessera sanitaria il contribuente rischia di rendere visibili le somme di denaro che non confluiscono nella dichiarazione reddituale. In tal modo emergerebbe un volume di spese nettamente superiore alle capacità economiche che figurano nel modello 730. Per evitare indagini e accertamenti bisogna pertanto pagare in contanti solo le spese che non richiedono codice fiscale, l’emissione di fattura o l’iscrizione ai registri immobiliari. Ci si riferisce nello specifico all’eventuale acquisto di auto, appartamenti o altri beni immobili.
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