Attenzione a chi svolge attività in questa zona perché può ricevere contributi fino a 150.000 euro

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Con il provvedimento dell’8 settembre, l’Agenzia delle Entrate (AdE) ha reso note le regole per accedere a un nuovo contributo a fondo perduto. Si tratta di sussidi concessi a chi svolge la propria attività nei centri storici (la zona A) dei Comuni con più di 10mila abitanti in cui si trovano Santuari religiosi o interessati dagli eventi sismici del 2016.

Questo sostegno fu previsto dal decreto Agosto (Dl 104/2020), ora operativo. Dunque, attenzione a chi svolge attività in questa zona perché può ricevere contributi fino a 150.000 euro

Beneficiari e ammontare del contributo fino a 150.000 euro

Possono inoltrare domanda i titolari di attività di vendita di beni o servizi al pubblico, ubicati nelle zone A (centro storico) o equipollenti di alcuni Comuni. Il riferimento è ai Comuni con Santuari religiosi e più di 10mila abitanti con una presenza di turisti stranieri almeno tre volte superiori al numero dei residenti. Questo requisito non si applica ai Comuni interessati dagli eventi sismici del 2016 (Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria). 

Il contributo spetta se l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi di giugno 2020 è inferiore ai due terzi del fatturato e dei corrispettivi di giugno 2019. Mentre il contributo spetta a prescindere per chi ha iniziato l’attività a partire dal 1° luglio 2019.

L’ammontare del contributo è calcolato applicando l’aliquota del 5%, 10% o 15% alla differenza di fatturato fra giugno 2020 e giugno 2019. L’aliquota varia in funzione dei ricavi o dei compensi nel periodo d’imposta precedente.

Ad ogni modo, l’importo minimo è di 1.000 euro per le persone fisiche e di 2.000 per gli altri soggetti, fino a un massimo di 150.000 euro. L’accredito del contributo avverrà direttamente sul c/c del beneficiario, indicato nella domanda.

I dati da trasmettere

Vediamo brevemente le informazioni da inviare:

  • il codice fiscale del richiedente, oppure il codice fiscale del legale rappresentante oppure quello del de cuius se il richiedente è un erede che prosegue l’attività;
  • la partita IVA del soggetto cessato nel caso in cui il soggetto richiedente abbia posto in essere operazioni aziendali di trasformazione;
  • l’indicazione dei ricavi o compensi del 2019 (fino a 400mila euro, da 400mila a 1 milione, oltre 1 milione);
  • l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi dei mesi di giugno 2020 e 2019;
  • l’indicazione se il richiedente ha iniziato l’attività dal 1° giugno 2019;
  • IBAN del c/c del richiedente, 
  • data e firma dell’istanza.

Attenzione a chi svolge attività in questa zona perché può ricevere contributi fino a 150.000 euro

Le domande possono essere inoltrate (solo online) dal 9 settembre fino all’8 novembre. A tal fine andrà impiegato il modello previsto dalla stessa AdE, accedendo alla sezione dedicata prevista sullo stesso sito istituzionale.

La finestra temporale vale anche nel caso dell’invio di una nuova richiesta che vada a sostituire tutte quelle inviate in precedenza.

Approfondimento

Autonomi e partite IVA possono presentare domanda per l’esonero contributivo fino a 3.000 euro.

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