Attento a questi 7 trucchi quando sei al supermercato perché gonfiano lo scontrino e non il carrello della spesa

Spesa al supermercato-Foto da imagoeconomica

Il marketing è l’anima del commercio e in genere aiuta a vendere chi lo attua. Niente grave o illecito, almeno fino a quando si resta nei “limiti”, anche perché la nostra è una società che si basa sul consumo. Gli operatori economici cercano allora di persuadere e spingere i consumatori ad acquistare in più. Per cui attento a questi 7 trucchi quando sei al supermercato perché gonfiano lo scontrino e non il carrello della spesa.

In un’epoca in cui tutto è più caro per colpa dell’inflazione, restare senza soldi prima della fine del mese è altamente probabile. Vediamo alcune delle principali regole di marketing usate dalla GDO (e non solo) per indurre la clientela a spendere di più.

Questione di dimensioni

La prima strategia inizia prima ancora di entrare nel punto vendita. È qui infatti che vengono in genere posizionati i carrelli della spesa che, puntualmente, sono sempre molto grandi. Eppure oggi i nuclei familiari sono in genere molto snelli, oltre al fatto che abbondano le occasioni di consumo dei pasti fuori casa rispetto al passato.

Come mai questa “incongruenza”? Semplice: trasmettono la sensazione che il carrello è ancora vuoto, che abbiamo preso pochi alimenti e quindi di non aver acquistato a sufficienza.

I prodotti più redditizi all’ingresso del supermercato

Attento a questi 7 trucchi! Un’altra costante di molti punti vendita riguarda la localizzazione di alcuni specifici reparti. Il riferimento è a quelli del fresco in senso lato (gastronomia, macelleria, pescheria, pasticceria, etc) e al comparto frutta e verdura. Queste sezioni sono poste sempre all’inizio del punto vendita per ragioni molto commerciali. Inducono il consumatore a preferirli al resto della merce disseminata più in là, tra gli scaffali.

Inoltre il cliente è appena entrato e quindi non ha fretta, ha ancora tutto il tempo per pensare a cosa acquistare. Ancora, si tratta di prodotti i cui margini di guadagno sono tra i più alti dell’intero punto vendita. Chi vende ha convenienza che il grosso degli acquisti si concentri su questi generi alimentari.

Colori, immagini e le mono confezione

In un’epoca in cui spesso l’apparire è tutto, ecco spiegato perché anche le immagini e i colori si rivelano utili alla causa delle vendite.

Nel primo caso pensiamo alla pietanza appena preparata in casa rispetto alla foto presente sulla confezione del prodotto. Tranne rare eccezioni, la pietanza è più piccola o risulta meno succulenta rispetto a quella dell’immagine. E difatti sulla confezione del prodotto c’è scritto che essa è ivi posta ”a solo scopo illustrativo”.

Nel secondo, invece, spesso i colori (oro, nero, bianco, colori pastello, etc) sono scelti in funzione del messaggio che si vuole lanciare al consumatore. Pensiamo ai prodotti maschili e femminili per il corpo, per esempio, che sono di solito scuri nel 1° caso e bianchi, chiari nel 2°.

Tuttavia, in questi casi si tratta più di tecniche di vendita adottate dal produttore che non dal rivenditore.

Attento a questi 7 trucchi quando sei al supermercato perché gonfiano lo scontrino e non il carrello della spesa

Rientrano invece nella sfera delle decisioni del punto vendita altre tecniche di marketing che in qualche modo condizionano le vendite.

Una riguarda la nota tecnica del 3×2, ossia paghi 2 prodotti ma ne compri 3. Si tratta di un modo alternativo di dire che c’è uno sconto del 33% sulla confezione. Tuttavia, l’espediente di presentarlo nella versione 3×2 fa più presa sul consumatore.

Un’altra tecnica di marketing sfrutta una cattiva percezione del consumatore sul reale prezzo di un prodotto quand’esso è espresso in centesimi. Ad esempio 3,99 € invece di dire che costa 4 €, oppure 9,99 al posto di 10,00 € etc. L’acquirente si concentra sulla cifra unitaria e non sui centesimi, anche quando sono a ridosso dell’unità successiva. Anzi, in realtà la camuffano posizionandosi giusto una spanna al di sotto.

Infine attenzione alla posizione dei prodotti sugli scaffali. Ad esempio ai ripiani più bassi troviamo i dolci per i bimbi oppure quelli più economici. Nei ripiani intermedi troviamo i prodotti che il rivenditore ha più convenienza a vendere. I marchi più forti, invece, potrebbero riuscire ad avere una posizione complessivamente migliore tanto tra i reparti quanto tra i ripiani del  supermercato.

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