Il Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’Economia e delle Finanze ha pubblicato il calendario aggiornato delle aste dei titoli di Stato programmate per il mese di aprile 2025. Le emissioni riguarderanno varie tipologie di BOT e BTP.
Nel dettaglio, i BOT (Buoni Ordinari del Tesoro) saranno in asta il 10 e il 28 aprile. Nella prima data saranno collocati i titoli con scadenza a 12 mesi, mentre nella seconda data quelli a 6 mesi. Si tratta di prodotti che rimborsano alla pari, dove l’interesse è dato dalla differenza tra il valore di rimborso e quello di sottoscrizione.
Nel caso in cui il Tesoro ne rilevi la necessità, può organizzare anche ulteriori emissioni di BOT a 3 mesi o di durata simile oppure offrire tranche aggiuntive di BOT già esistenti. Ma scopriamo le altre aste in programma, con le caratteristiche dei relativi titoli.
Aste titoli di Stato aprile 2025: quali BOT saranno emessi?
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L’11 aprile e il 29 aprile si terranno le aste dei titoli di medio-lungo termine, ossia dei BTP con scadenza dai 3 anni a salire. I Buoni del Tesoro Poliennali sono caratterizzati da una cedola fissa versata ogni 6 mesi e, normalmente, hanno una scadenza che va dai 18 mesi ai 3, 5, 7, 10, 15, 20, 30 e 50 anni. Il sistema di collocamento è quello dell’asta marginale, con fissazione discrezionale del prezzo di aggiudicazione e della quantità emessa.

Aste titoli di Stato aprile 2025: quali BOT saranno emessi?
Queste tipologie di aste vengono, di solito, ripartite nel seguente modo:
- nella seconda settimana del mese c’è l’emissione dei BTP a 3 e 7 anni e, a seconda delle richieste del mercato, dei BTP con scadenza superiore a 10 anni;
- nell’ultima settimana del mese vengono emessi i BTP a 5 e 10 anni.
BTP Short Term e Btp€i: idea per proteggere i risparmi dall’inflazione senza rischi?
Il 24 aprile 2025 saranno collocati i BTP Short Term e i BTP indicizzati all’inflazione (BTP€i). I primi sono stati introdotti, per la prima volta, nel 2021 e presentano le stesse peculiarità dei tradizionali BTP, con la differenza che hanno una durata molto più breve, che va da un minimo di 18 a un massimo di 30 mesi.
Sono, dunque, i preferiti dai risparmiatori che necessitano di liquidità e non vogliono attendere molto tempo per ottenere i rendimenti.
I BTP indicizzati all’inflazione europea, invece, garantiscono al capitale una tutela contro l’innalzamento del livello dei prezzi. Le cedole che vengono pagate ogni sei mesi e il capitale rimborsato a scadenza sono rivalutati a seconda dell’inflazione determinata dall’Eurostat attraverso l’Indice Armonizzato dei Prezzi al Consumo (Iapc) con esclusione del tabacco.