In Italia esistono diverse forme di assistenza sociale. Questa può essere riconosciuta sia dallo Stato per i soggetti in difficoltà economica, si pensi, ad esempio, a misure come il reddito di cittadinanza o l’assegno sociale. Oppure è la legge che obbliga i parenti più stretti del soggetto in difficoltà economica a sostenerlo finanziariamente. Questo è il caso dell’assegno divorzile oppure dell’assegno di mantenimento. Infatti, non solo i figli ma anche, l’ex partner, se ricorrono le condizioni, ha diritto di percepire un sussidio dal precedente compagno.
Capita spesso che un soggetto abbia, astrattamente, i requisiti sia per accedere al sussidio statale sia per richiedere assistenza ai parenti. Vediamo quando e se sia possibile cumulare l’assegno di mantenimento con l’assegno sociale.
In Italia la legge prevede una serie di sussidi in favore dei cittadini bisognosi. Questi sussidi fanno parte del concetto di Stato sociale come riconosciuto dalla nostra Costituzione. Il sistema di solidarietà, però, non impone solo alla Stato di sostenere i cittadini in difficoltà economica, infatti anche i parenti più stretti, della persona bisognosa, hanno questo onere. Ad esempio, in una recente sentenza la Corte di Cassazione ha spiegato quali sono le condizioni in base alle quali scatta il dovere dei nonni di riconoscere ai nipoti l’assegno di mantenimento.
Bisogna anche prestare molta attenzione a non abusare di questi strumenti di sostegno sociale. Infatti, lo Stato rivolge queste prestazioni assistenziali a chi ne ha veramente bisogno, e tollera male le truffe. Infatti, in particolare in questo settore, le truffe vanno a togliere risorse a chi ha veramente bisogno, in favore di chi, invece, non rischia a causa dell’indigenza economica. Per questo anche solo se cambia la situazione reddituale, il cittadino che percepisce il reddito di cittadinanza ha il dovere di informare l’INPS. Altrimenti può rischiare anche fino a 6 anni di reclusione.
Assistenza statale e assistenza dei familiari
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Assegno sociale o assegno di mantenimento, in una recente sentenza del 2022 la Corte di Cassazione ha analizzato una questione molto interessate. I giudici hanno, cioè, spiegato se la percezione dell’assegno di mantenimento sia compatibile con la richiesta dell’assegno sociale. La questione è interessante soprattutto perchè la Cassazione prende posizione riguardo un principio rilevante. Ovvero, se esista una sorta di prevalenza tra l’assistenza sociale riconosciuta dallo Stato rispetto al dovere di solidarietà che devono i familiari al parente bisognoso.
Secondo i giudici di merito, l’assistenza statale sarebbe secondaria rispetto a quella privata. Nel senso che se una persona avesse problemi economici e avesse i requisiti sia per richiedere l’assegno di mantenimento che quello sociale, dovrebbe prima richiedere l’assegno di mantenimento ai familiari. Questo perchè le prestazioni assistenziali dello Stato dovrebbero assumere un carattere c.d. sussidiario all’aiuto dei familiari.
Quando possono spettare entrambi
La Cassazione non ha condiviso queste conclusioni dei giudici di merito. Secondo la Corte, infatti, non esisterebbe questa sussidiarietà dell’intervento statale. L’assegno sociale, cioè, potrebbe spettare tranquillamente anche ad un soggetto che percepisca l’assegno di mantenimento. Quando questo assegno di mantenimento sia di modesta entità e non consenta al soggetto di vivere dignitosamente. La legge, infatti, richiede solo che non si superi una certa soglia di ricchezza, che comprende i redditi effettivamente percepiti. Se, dunque, il soggetto bisognoso già percepisse l’assegno di mantenimento ma questo non fosse sufficiente, potrebbe ben richiedere quello sociale.