Non sempre i periodi di invalidità sono coperti da contributi figurativi che danno diritto alla pensione. Infatti, l’accredito è previsto se si presentano determinate condizioni. Chi percepisce l’assegno di invalidità o la pensione di inabilità, anche se in modo diverso, ha diritto alla copertura con contributi figurativi.
Questa contribuzione è utile a raggiungere l’anzianità contributiva richiesta per la pensione di vecchiaia. I requisiti richiesti per la pensione di vecchiaia sono 20 anni e un’età anagrafica di 67 anni. Tanti i dubbi sull’assegno invalidità e 3 cose da considerare per pensione e contributi figurativi. Alcuni dubbi li ha chiariti direttamente l’INPS con le ultime novità sulla revoca o la sospensione dell’assegno di invalidità o Legge 104 se si commettono errori.
Da considerare anche, che molti non sanno di poter richiedere l’assegno di invalidità per determinate patologie, ad esempio: chi soffre di mal di testa può ottenere la Legge 104 e l’assegno di invalidità civile di 287 euro al mese.
Assegno invalidità e 3 cose da considerare per pensione e contributi figurativi
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La prima riguarda l’assegno di invalidità ordinario che, in base alla Legge 224/1984, sono utili i periodi della prestazione se non coperti da attività lavorativa. Per poter ottenere l’assegno ordinario di invalidità il lavoratore deve vantare almeno 5 anni di contributi. Di cui almeno 3 versati nell’ultimo quinquennio antecedente alla presentazione della domanda. Tuttavia, tale agevolazione contributiva è attribuita solo ai lavoratori dipendenti. Sono esclusi i lavoratori autonomi.
Poi, i periodi di invalidità coperti da contribuzione figurativa sono utili al diritto alla pensione. Ma non sono utili a determinare l’importo della pensione. Ad esempio, un lavoratore invalido che percepisce l’assegno di invalidità da tre anni e ha maturato 17 anni di contributi lavorativi. Acquisisce il diritto alla pensione di vecchiaia con 20 anni di contributi (17+3 di contributi figurativi). Ma l’assegno è calcolato su 17 anni di contributi. Quindi, i contributi figurativi non sono utili ad aumentare l’assegno pensionistico.
Infine, il terzo aspetto riguarda i titolari di pensione di inabilità per i quali il diritto al riconoscimento dei contributi figurativi è ammesso solo nel caso cessi il diritto allo stato di inabilità.