Assegno di inclusione si parte, ecco il via al nuovo reddito di cittadinanza per più beneficiari

Assegno di inclusione si parte-Foto da pixabay.com

Ormai siamo in dirittura di arrivo, perché si attende solo il via libera della Corte dei Conti e per l’assegno di inclusione che sostituisce dal primo gennaio 2024 il reddito di cittadinanza, ci sarà solo da presentare la domanda. Procedure di presentazione delle domande e criteri di controllo sono ormai prestabiliti e confermati a livello ministeriale. Ma cosa cambia in concreto tra le due misure e perché si parla di più beneficiari per l’assegno di inclusione rispetto al reddito di cittadinanza?

Assegno di inclusione si parte, ecco il via al nuovo reddito di cittadinanza per più beneficiari

Il reddito di cittadinanza ormai è il passato, perché adesso si passa all’assegno di inclusione. Presto tutto sarà a regime. Per l’assegno di inclusione si parte, questo ormai è questione di giorni. Presto i potenziali beneficiari potranno iniziare a presentare domanda. Tra le due misure però qualcosa cambierà. Per esempio, con il reddito di cittadinanza non c’era l’obbligo di sottoscrivere un patto di attivazione digitale. Invece per l’assegno di inclusione si parte proprio da questo, con la piattaforma SIISL che consentirà ai beneficiari di ricevere comunicazioni e messaggi con numero di cellulare ed email.

Ma cosa si riceverà con questi strumenti? Tutto parte dall’obbligo per i beneficiari del nuovo assegno di inclusione, di aderire presso i servizi sociali, al percorso di inclusione sociale e lavorativa. Un percorso naturalmente personalizzato per tutti i beneficiari della nuova misura. Un adempimento questo che deve essere espletato dai diretti interessati entro 4 mesi dall’approvazione della domanda e dalla concessione del beneficio. In assenza di adesione, revoca immediata del sussidio. Come revocato sarà nel caso il beneficiario non si presenti ogni 3 mesi presso i servizi sociali per la valutazione dei progressi ottenuti nel campo della nuova inclusione sociale e lavorativa.

Molti più beneficiari rispetto alle previsioni iniziali

Beneficeranno del nuovo sussidio i nuclei familiari con soggetti invalidi, over 60 o minori di 18 anni. Ma ciò non nega l’assegno a chi, oltre a questi soggetti, ha anche presenti nel nucleo persone attivabili al lavoro. E proprio per questi soggetti di età compresa tra i 18 ed i 59 anni, c’è l’obbligo di sottoscrivere il patto di lavoro. Naturalmente per nuclei familiari composti esclusivamente da soggetti di età compresa tra i 18 anni già compiuti ed i 60 ancora da compiere, l’assegno di inclusione non si prende. Ma si allargano le maglie dei beneficiari anche a soggetti con condizioni di svantaggio sociale.

Si tratta di soggetti presi in carico dai servizi sociale per disturbi mentali e fisici anche se non valgono a pieno per essere riconosciuti disabili. Ma c’è dell’altro, perché anche i soggetti alle prese con dipendenze da droga, alcool e gioco, possono essere considerati come potenziali beneficiari della nuova misura a prescindere dalla loro età o dal grado di invalidità. Infine, come ultimamente ha specificato anche il Ministro del Lavoro, via libera all’assegno di inclusione per i senzatetto, gli ex detenuti, i giovani espulsi dalla famiglia di origine a seguito di pronuncia di un Tribunale e le vittime di violenza di genere.

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