Mantenimento e assistenza sociale sono due diritti garantiti a livello costituzionale. È l’articolo 50 della Costituzione quello che stabilisce come, per i cittadini inabili al lavoro e privi di mezzi per sopravvivere, i due diritti vanno garantiti. La Costituzione però si scontra con la realtà dei fatti. Lo dimostra una pensione di invalidità civile da 286 euro al mese che tutto è tranne che sufficiente a garantire i due diritti.
Assegno da 15.000 euro annui per gli invalidi con la Legge 104 e altri benefici estesi a disabilità superiori al 74%
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La pensione di invalidità pari a 286 euro è stata oggetto di una recente sentenza proprio della Corte Costituzionale. Proprio in virtù della sentenza della Consulta, il Governo ha stabilito l’estensione dell’incremento al milione a questi invalidi. Un incremento a 660 euro al mese limitato a parametri reddituali assai restrittivi. In sostanza, anche con questa soluzione, non si raggiunge l’autonomia reddituale prevista dalla Costituzione. Servirebbe altro. Chi è sprovvisto dei mezzi necessari per vivere, per via delle menomazioni fisiche, ha diritto al mantenimento e all’assistenza sociale. E non sono certo queste cifre concesse dal Governo la soluzione per rendere meno precaria la vita di queste persone.
Portare a 15.000 euro le indennità per gli invalidi l’obbiettivo della proposta
Il reddito minimo garantito è una misura di equità sociale da molti agognata. Tutti dovrebbero avere i mezzi di sostentamento per vivere. E gli invalidi per primi. In rete c’è una petizione che pare stia riscuotendo successo. Infatti è una raccolta di firme telematiche che punta ad una proposta di Legge già depositata in Senato. La proposta ha due capisaldi. Si parte con una rivalutazione degli assegni per gli invalidi a cui andrebbero garantiti 15.000 euro annui.
Un assegno da 15.000 euro annui per gli invalidi che sarebbe una autentica rivoluzione. E poi, garantire equità di trattamento agli invalidi a partire dal 74% di disabilità. Secondo la proposta in pratica, andrebbe adeguata tutta la normativa prevista dall’articolo 38 della Legge 448 del 2001. Si cittadini italiani in difficoltà, con gli invalidi in prima linea, la pensione non deve essere inferiore a 15.000 euro si 13 mensilità. E per chi, secondo o medici accertatori, non è disabile al 100%, servirebbe un adeguato aiuto. Chi ha una invalidità pari o sopra il 74%, spesso è tagliato fuori dal mercato del lavoro. E non ha nemmeno le tutele previste, anche se insufficienti, per i disabili al 100%.
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