La presenza di un anziano che ha bisogno di aiuto in molti momenti della giornata richiede molto impegno e tempo. Ancor più energia mentale e fisica comporta per i familiari che lavorano e magari non convivono con il genitore da accudire. Alla lunga le corse quotidiane presso l’abitazione del soggetto non più autosufficiente determinano un carico di stress non facilmente gestibile. Avere a disposizione delle risorse economiche per pagare badanti e personale addetto all’assistenza potrebbe essere un enorme sollievo. Ma in moltissimi casi l’importo della pensione non è sufficiente per assumere anche degli assistenti domiciliari. Ricordiamo tuttavia che gli assegni di accompagnamento per anziani si possono richiedere anche per queste 2 comuni malattie.
Hanno diritto alle indennità di accompagnamento tutti coloro che che non possono camminare e svolgere alcuni compiti. E in più il sussidio economico spetta a prescindere dall’ammontare dei redditi personali del beneficiario e dalla sua età. Pertanto possono inoltrare richiesta all’INPS anche i soggetti più giovani che soffrono di disturbi invalidanti. Non a caso l’INPS garantisce l’assegno di accompagnamento 2021 per queste 3 patologie cardiache. E ben sappiamo che le malattie dell’apparato cardiocircolatorio non colpiscono unicamente durante la vecchiaia. Allo stesso modo è possibile ottenere assegni di accompagnamento anche per anziani con queste difficoltà e non solo per problemi di deambulazione.
Assegni di accompagnamento anche per anziani con queste difficoltà e non solo per problemi di deambulazione
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La circolare 148/2020 INPS riporta aggiornamenti relativi agli importi dell’indennità, ai requisiti anagrafici e alle eventuali integrazioni. Fra gli aventi diritti alla prestazione economica rientrano anche i soggetti che hanno perso l’autonomia nel compimento di gesti quotidiani. D’altronde, persino i malati oncologici hanno diritto all’indennità di accompagnamento INPS quando subentrano alcune limitazioni. E ciò perché a godere dell’indennità non è solo chi non è più abile a muoversi autonomamente e a deambulare. Esistono infatti particolari parametri di valutazione che consentono di individuare il grado di autonomia personale del soggetto.
Tali scale servono a monitorare l’abilità dell’anziano di compiere alcuni atti elementari di vita quotidiana. Con questi ultimi si intende anzitutto la capacità di fare il bagno e lavare in autonomia le diverse parti del corpo. Ha diritto all’accompagnamento anche il soggetto che non riesce ad indossare gli abiti e necessita di aiuto per usare il bagno, pulirsi e rivestirsi. Rientra fra gli atti elementari anche la mobilità per cui l’anziano dovrebbe poter alzarsi e sedersi senza ricorrere al sostegno di altri o del bastone. Inoltre la valutazione dell’autonomia dell’anziano tiene conto anche della capacità di nutrirsi e del controllo degli sfinteri. Risulta evidente infatti che l’anziano non più autosufficiente soffre di incontinenza e non è in grado di provvedere all’alimentazione.