Assegni dall’INPS a questi lavoratori che smettono di lavorare 5 anni prima

INPS

Quando si è ormai quasi agli sgoccioli della vita lavorativa, si è più stanchi e talvolta gli ultimi anni sembrano non finire più. Per questo il nostro legislatore, in presenza di determinate situazioni, concede la possibilità di lasciare prima il lavoro senza perdere il proprio diritto alla pensione. Ad esempio con l’istituto dell’isopensione alcune categorie di lavoratori andranno subito in pensione a 60 anni con 7 anni di anticipo. Il D. Lgs.n.148/2015, modificato dall’attuale Legge di Bilancio, prevede il contratto di espansione che consente ai lavoratori di uscire anticipatamente dal lavoro, ricevendo un’indennità mensile. In particolare il datore di lavoro riconosce per tutto il periodo e fino al raggiungimento della pensione, un’indennità mensile commisurata al trattamento pensionistico lordo maturato.

La misura è applicabile per i lavoratori che si trovino a non più di 60 mesi dal conseguimento della pensione di vecchiaia o anticipata. Inoltre devono aver maturato il requisito contributivo minimo. L’attuale Legge di Bilancio ha prorogato la misura per gli anni 2022-2023, ha previsto che le attività interessate debbano avere un organico di 50 unità.

Assegni dall’INPS a questi lavoratori che smettono di lavorare 5 anni prima

Con la circolare n. 88 del 25 luglio 2022, l’INPS fornisce le istruzioni da seguire per chi voglia fruire della misura in virtù delle novità normative. In particolare l’INPS comunica come andare in pensione fino a 5 prima. L’indennità è prevista a favore dei lavoratori dipendenti, assunti a tempo indeterminato iscritti al Fondo pensioni lavoratori dipendenti. Nonché alle forme sostitutive o esclusive dell’Assicurazione Generale obbligatoria gestite dall’INPS e che abbiano risolto consensualmente il rapporto di lavoro entro il 30 novembre 2023. Ai fini dell’accertamento del requisito contributivo e anagrafico per il raggiungimento della pensione si tiene conto degli adeguamenti agli incrementi della speranza di vita.

Pertanto il beneficiario dell’indennità onde poter presentare tempestivamente domanda di pensione, dovrà prima verificare i predetti incrementi in vigore alla data di decorrenza della stessa. Nel contratto di espansione può essere previsto un solo piano di esodo per annualità. Solo in casi eccezionali in cui i lavoratori sono particolarmente numerosi possono prevedersi nel contratto 2 piani di esodo. Per ogni piano di esodo devono indicarsi il numero massimo dei lavoratori e la relativa data presunta di risoluzione contrattuale. Questa per il 2022, non potrà essere successiva al 30 novembre 2022 e per il 2023 non potrà essere dopo il 30 novembre 2023.

Come si presenta il piano?

Il datore di lavoro dovrà presentare all’INPS, per ciascun piano di esodo, apposita domanda accompagnata dalla presentazione di una fideiussione bancaria. Quest’ultima garantisce l’adempimento degli obblighi del datore di lavoro assunti verso l’INPS. Gli importi oggetto delle obbligazioni garantite potranno variare. Pertanto ai fini della fideiussione, l’importo dovuto viene maggiorato del 15%. Una volta terminata l’erogazione della prestazione di esodo, l’INPS effettuerà una verifica degli importi dovuti. Conseguentemente procederà ad un eventuale rimborso o a richiedere ulteriori risorse al datore di lavoro. Pertanto arrivano assegni dall’INPS a questi lavoratori che potranno smettere di lavorare ben 5 anni prima.

Lettura consigliata

L’INPS paga 1.500 euro al mese anche senza Legge 104 a questi lavoratori che inviano la domanda entro il 15 luglio

Consigliati per te