Tra le tante misure allo studio, in vista della messa a punto della Legge di Stabilità, ci sono quelle finalizzate a spostare, sul capitolo pensioni, una quota di stanziamenti per finanziare il reddito di cittadinanza.
Ed in tal caso si tratterebbe di una prima spallata al sussidio fortemente voluto dal Movimento 5 Stelle. Ma ora, dopo le elezioni politiche di settembre, l’M5S è all’opposizione e non ha in Parlamento i numeri per difendere la misura se non facendo ostruzionismo. Ed opera di persuasione a livello politico.
E questo perché occorre di certo trovare la formula migliore. Ma i partiti Forza Italia, Lega e Fdi sembrano essere compatti nel ridimensionare fortemente a regime una misura che è ormai in vigore da oltre tre anni.
Assalto al reddito di cittadinanza, ecco cosa propone la Lega
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Detto questo, si vocifera in questo momento in merito ad una proposta della Lega sul reddito di cittadinanza. Che dovrebbe prevedere la sospensione dell’erogazione del sussidio a chi lo ha già preso per almeno 18 mesi. E nello stesso tempo può lavorare. In tal caso, in base alla proposta formulata dal Carroccio, sull’RdC scatterebbe una sospensione semestrale. Finalizzata proprio ad incentivare chi ha preso da tempo il sussidio a trovare un’occupazione.
Con questo assalto al reddito di cittadinanza, si stima che si andrebbero a recuperare risorse che, pari a un miliardo di euro, sarebbero dirottate sul capitolo pensioni. Nelle intenzioni della Lega questo miliardo potrebbe andare a finanziare la proroga della Quota 102. Per il pensionamento anticipato, anche nel 2023, con 64 anni e con 38 anni di contributi versati.
La proposta della Lega sull’RdC rappresenterebbe solo il primo passo che dovrebbe portare, a regime, al ridimensionamento della misura. In quanto il centrodestra è compatto nel ritenere che il reddito di cittadinanza debba essere riconosciuto solo ed esclusivamente alle persone che non possono lavorare.
Da depotenziamento dell’RdC ad una nuova web tax digitale, Governo alle grandi manovre
L’eventuale miliardo di euro recuperato con l’RdC, inoltre, non basta chiaramente per mettere a punto una manovra finanziaria che avrà come tema centrale quello del contrasto a caro delle bollette di luce e gas. Non a caso spunta anche l’ipotesi di introduzione di una nuova web tax digitale. Precisamente, una tassa verde che, nelle intenzioni del Governo a guida Giorgia Meloni, dovrebbe andare a colpire i colossi dell’e-commerce. Se questi per la consegna dei pacchi fanno uso di mezzi inquinanti.
Sempre sul capitolo relativo alle tasse, inoltre, nella manovra del Governo italiano di centrodestra non dovrebbe esserci spazio, invece, per la plastic tax ed anche per la sugar tax. O meglio, queste due tasse, che non sono mai entrate in vigore, dovrebbero essere spostate di un altro anno. Per poi essere abolite del tutto.
Nel ricordare che trattasi di due misure che sono state introdotte quando alla presidenza del Consiglio c’era Giuseppe Conte, che ora è il leader del Movimento 5 Stelle. Ma poi l’attuazione della tassa sulla plastica, e di quella sulle bevande zuccherate, è naufragata.
Infine, in ballo c’è pure la classica misura in manovra finanziaria per rastrellare risorse a carico di chi ha il brutto vizio del fumo. In quanto si vocifera in merito all’inserimento, nella Legge di Stabilità per il 2023, di un aumento dei prezzi per le sigarette. Mentre non dovrebbero essere toccati i prezzi dei prodotti a tabacco riscaldato.