Nel 2023 saranno numerose le domande da presentare o rinnovare per ottenere le diverse agevolazioni previste dal Governo. Per questo importante sostegno economico invece non tutti dovranno rinnovarla, ecco in quali casi.
Dicembre è il mese dell’anno in cui probabilmente si corre di più, non solo per i regali e gli innumerevoli impegni familiari. Infatti a dicembre sono tante le cose che scadono come l’ISEE necessario per ottenere diversi Bonus o per determinare l’importo dell’assegno unico. Proprio in ordine a quest’ultimo l’anno nuovo potrà portare tantissime novità, come anticipato da un comunicato stampa del Consiglio dei Ministri. Inoltre arrivano importanti novità dall’INPS per tante famiglie davvero importanti in merito all’assegno unico. Con la circolare n. 132/2022, l’Istituto illustra come dal 2023 per molte famiglie non ci sarà bisogno di rinnovare la domanda per ottenere l’assegno unico. Ciò in un’ottica di semplificazione delle sue prestazioni e per rendere l’accesso meno gravoso ai cittadini. Mentre per altri sarà necessario procedere alla modifica della domanda, nonché alla presentazione di una dichiarazione sostitutiva unica aggiornata. Tra le situazioni che potrebbero determinare modifiche rientrano la nascita, la variazione o l’inserimento della condizione di disabilità, variazioni della frequenza scolastica del figlio maggiorenne. Nonché modifiche riguardanti la separazione, i criteri di ripartizione in base ad un provvedimento giudiziario o accordo dei coniugi o inerenti alle modalità di pagamento.
Arrivano importanti novità dall’INPS per l’assegno unico, per tante famiglie non sarà necessario presentare la domanda
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L’INPS al fine di promuovere tutte le iniziative di semplificazione delle sue prestazioni comunica che l’assegno unico sarà erogato d’ufficio per determinati beneficiari. Ovvero per i soggetti per i quali nell’archivio fino al 28 febbraio 2023 risulti un’istanza in corso che non risulti “Decaduta”, “Revocata”, “Rinunciata” o “Respinta”. Pertanto l’erogazione proseguirà in continuità qualora la domanda risulti “Accolta”. Qualora le domande dovessero risultare “In istruttoria”, “In evidenza alla sede”, “In evidenza al cittadino”, “Sospesa”, l’erogazione inizierà dopo i controlli. Ciò ovviamente qualora le verifiche abbiano un esito positivo.
I dati della domanda saranno prelevati dagli archivi dell’INPS e utilizzati per il pagamento della prestazione. Ai fini del riconoscimento d’ufficio dell’assegno, l’INPS farà riferimento ai dati già presenti e acquisiti nella domanda d’assegno e ai dati rilevati dall’ISEE.
Come presentare la domanda
Coloro che non hanno mai beneficiato dell’assegno, ai fini del riconoscimento del beneficio per l’annualità che va dal 1°marzo 2023, dovranno presentare domanda. Lo stesso vale per chi ha presentato domanda e la stessa è stata respinta, revocata, rinunciata o decaduta. Per costoro sussiste sempre l’onere di procedere alla presentazione della nuova DSU per il 2023. L’ISEE in corso di validità al 31 dicembre 2022 continua ad utilizzarsi per la determinazione degli importi relativi alle mensilità da gennaio a febbraio 2023.
In mancanza di una nuova DSU per il 2023 l’importo dell’assegno sarà calcolato a partire da marzo con riferimento agli importi minimi previsti dalla normativa. Qualora la DSU sia presentata entro il 30 giugno 2023, gli importi già erogati saranno adeguati dal marzo 2023 con la corresponsione degli importi dovuti. Si ricorda che la domanda per l’assegno unico può inoltrarsi mediante i consueti canali INPS. Ovvero, mediante il portale web dell’Istituto con le proprie credenziali d’accesso SPID, CIE o CNS. Chiamando il Contact Center ai numeri 803.164 o 06.164.164 o mediante enti di Patronato.