Il risparmiatore di lungo corso (c.d. cassettista) acquista bond e azioni anche per garantirsi un flusso costante di entrate per il tempo dell’investimento. Nel mentre confida nella rivalutazione del sottostante sul lungo termine, intanto incassa delle rendite periodiche. Quest’ultime, manco a dirlo, seguono regimi fiscali diversi a seconda di tutta una serie di casi. Arrivano i primi dividendi a Piazza Affari! Facciamo ordine sulla materia.
Azioni e bond (corporate e sovereign) staccano dei guadagni periodici con cadenza e modalità differenti a seconda dei casi. Per il piccolo investitore (‘privato’), l’accredito in conto è quasi sempre al netto delle tasse, variabili in funzione dello strumento di turno. Al riguardo, arrivano i primi dividendi a Piazza Affari! Vediamo cosa attendere nei prossimi giorni e come portare gli eventi a proprio favore.
Il regime fiscale e quali tasse si pagano sui dividendi azionari e sulle cedole dei titoli di Stato?
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Le società quotate in Borsa seguono ognuna una propria politica dei dividendi. C’è chi li distribuisce, chi li reinveste, chi ripiana perdite pregresse o rafforzare il capitale, etc..
Ad esempio lunedì 23 gennaio ENEL e SNAM staccheranno la loro cedola. Si tratta dell’acconto sull’esercizio 2022 pari, rispettivamente, a 0,20 e 0,11 euro. La data di pagamento è il 25, per cui i titolari di queste azioni visualizzeranno l’accredito in conto il giorno dopo.
Nelle prossime settimane avremo lo stacco dividendi di altre società. Ricordiamo che non vale comprare l’azione il giorno dello stacco per sperare di incassarlo. Tale diritto spetta solo a chi già possiede l’azione quel giorno. Viceversa si ha diritto al dividendo anche se si vende il titolo (che già si possedeva da almeno il giorno prima) nel giorno stesso dello stacco.
Il regime fiscale dei dividendi azionari
Dunque, quali tasse si pagano sui dividendi azionari e sulle cedole dei titoli di Stato? Il Fisco prevede regole di tassazione diverse a seconda che il dividendo lo incassi un soggetto ‘privato’ (il piccolo risparmiatore) o un socio imprenditore. Nel primo caso i dividendi sono sottoposti ad imposizione con ritenuta a titolo di imposta del 26%.
Nel caso dell’azionista imprenditore si parte invece dalla sua qualifica fiscale. Si tratta di un imprenditore individuale o comunque di una società di persona oppure una società di capitali? Cioè la disciplina segue regole diverse a seconda che il percipiente sia un soggetto IRPEF o IRES e tutta un’altra serie di parametri che in questa sede tralasciamo.
L’unico criterio valevole per tutti i percepenti, infine, è ‘il criterio di cassa. Vale a dire che la tassazione dei dividendi avviene solo al tempo della loro effettiva percezione e stop.
Una guida su quali tasse si pagano
Vediamo ora qual è il regime fiscale che si applica sulle cedole dei titoli di Stato.
Qui la Legge prevede un regime di favore se il titolare dei bond è una persona fisica. In tal caso, infatti, l’intermediario applica alla fonte l’imposta sostitutiva e agevolata al 12,50% e la gira direttamente allo Stato. Quindi il risparmiatore non deve fare nulla, giacché riceve sul conto l’accredito netto e già tassato degli interessi maturati.
Lo stesso trattamento di favore al 12,50% vale anche per gli eventuali guadagni in conto capitale, il c.d. capital gain. Ossia quelli derivanti dalla differenza tra il proprio prezzo di acquisto e quello di rivendita o rimborso.
Invece nel caso di possessore (dei titoli di Stato) impresa commerciale gli interessi si portano ad incremento dell’imponibile societario. Su di esso poi si calcoleranno le imposti finali sul reddito societario.