È la festa più sognata da grandi e piccini perché il giorno del matrimonio è per antonomasia il giorno più bello. Chissà cosa avranno passato tutti gli innamorati che hanno dovuto riprogrammare la propria vita per l’emergenza sanitaria che ha piegato tutti e tutto. Ma che soprattutto ha bloccato un’industria d’eccellenza per l’Italia, ovvero quella delle cerimonie. Basti pensare che oltre ai matrimoni nostrani quelli degli stranieri celebrati in Italia sono stati oltre 9.000 per un totale di 486 milioni di euro. Del 2020 per ovvi motivi è meglio non parlarne. Pertanto per superare questa grande defaillance e per far ripartire il settore a gran velocità arriveranno aiuti per tutta la filiera.
Perciò arriva una pioggia di soldi a fondo perduto per i matrimoni che fa bene a tutti gli attori dell’industria del wedding. In particolare i consulenti di ProiezionidiBorsa illustrano gli emendamenti approvati nella Commissione Bilancio della XVIII Legislatura. Ovvero tutte le modifiche al famoso Decreto Legge n.73 del 25 maggio (Decreto Sostegni Bis) nell’ambito dei lavori di conversione in legge.
Arriva una pioggia di soldi a fondo perduto per i matrimoni che fa bene a tutti
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L’emendamento 1.022 all’art.1 (1 bis) è stato approvato a maggioranza in commissione e si attende il passaggio definitivo in parlamento. Infatti come indicato nel bollettino dell’ 8 luglio 2021 della commissione V Bilancio si può leggere nel testo l’arrivo di 60 milioni di euro per il 2021. Da tale documento si potrà leggere che onde “mitigare” gli effetti negativi del COVID sull’industria dei matrimoni si stanzieranno contributi a fondo perduto. In particolare 60 milioni di euro di cui 10 milioni dedicati al settore HORECA e 10 milioni all’industria dell’organizzazione di feste e cerimonie.
Ad onor di chiarezza nella nuova formulazione dell’emendamento approvato si ha il solo riferimento ai contributi a fondo perduto. Si rimanda, poi al MEF per la normativa di dettaglio. Di certo la buona notizia per tutti è che il settore della felicità riparte con i soldi in tasca.
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