Aprile porta sia la ricarica della card del reddito di cittadinanza che giunge con cadenza mensile sia proposte di lavoro che non è dato rifiutare. Il percettore dell’ammortizzatore sociale è tenuto difatti ad informarsi in merito agli obblighi relativi alle offerte di lavoro.
All’orizzonte il rischio di perdere il beneficio economico nella misura in cui si oppone un netto rifiuto ad una proposta occupazionale. Eccezion fatta per le offerte non congrue sotto il profilo economico che cioè si attestano al di sotto del 10% del tetto massino del RdC percepibile.
Arriva la ricarica del reddito di cittadinanza di aprile
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Quando arriva la ricarica di aprile 2020?
La notizia della puntuale erogazione dell’importo spettante al beneficiario del sussidio governativo non rappresenta certo una novità. Eppure rassicura l’animo di innumerevoli percettori del RdC che comunque vivono settimane di tensione a causa dell’incombente crisi economica. La preoccupazione principale coincide con il timore di non vedersi corrispondere l’importo sulla card. I percettori del reddito di cittadinanza a cui non è decaduto il diritto al beneficio riceveranno regolarmente l’accredito lunedì 27 aprile 2020.
Quali sono le proposte di lavoro che non si possono rifiutare?
Arriva la ricarica del reddito di cittadinanza di aprile e insieme all’assegno mensile giungeranno ai destinatari alcune offerte lavorative. Ciò a seguito della parziale riapertura delle attività produttive che potranno reclutare personale e riprendere a convocare in azienda i lavoratori.
Il Decreto Cura Italia ha statuito la sospensione fino al 17 maggio 2020 della partecipazione ai Progetti utili alla collettività (PUC) e alle convocazioni. Ciò per l’evidente impossibilità di attivare iniziative e politiche di reinserimento professionale a causa delle misure di distanziamento sociale imposte dal coronavirus.
Ciò nonostante, il Senato ha approvato un emendamento al decreto Cura Italia che apporta mutamenti significativi a quanto previsto dall’articolo 40. La novità riguarda le offerte di lavoro per le quali non è più prevista la sospensione dei cosiddetti obblighi di condizionalità. Ciò equivale a dire che i percettori del RdC non potranno rifiutare le proposte di impiego che dovessero loro giungere nel proprio comune di residenza.