Un nuovo Comunicato Stampa apparso sul portale MEF annuncia la riapertura del collocamento di un bond ‘vecchio’ di appena un mese. Si tratta della 3° tranche del BOT semestrale con scadenza 28 marzo 2024, ma di durata residua ormai inferiore al semestre. Detta diversamente, arriva il titolo di Stato buono per spostare i soldi liquidi per 5 mesi e portare a casa gli interessi.
Il rapporto rischio/durata/rendimento del bond in questione non è male e ora cercheremo di capirne il perché.
Il BOT utile per investire i soldi per pochi mesi
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Vediamo brevemente quali sono i dati chiave del bond in asta domani, giovedì 26. Come anticipato non si tratta di un BOT nuovo in senso pieno ma della riapertura del titolo piazzato il 29 settembre scorso. Pertanto se ne conosce l’ISIN (IT0005566184), non muta la scadenza mentre si accorcia la durata residua per il rimborso finale del bond. Quest’ultima, misurata in termini di giorni residui, è di 149 mesi, 5 mesi.
L’importo offerto dal Tesoro è di 3 miliardi di euro e il collocamento avverrà tramite asta competitiva. Le richieste da parte degli operatori (fino a un massimo di 5 richieste per ogni operatore) saranno espresse in termini di rendimento.
Quanto al calendario ‘operativo’, oggi è il termine ultimo per la presentazione delle offerte da parte del pubblico. Domani alle 11.00 scadrà il termine di presentazione delle domande da parte degli operatori, mentre il 31 sarà la data di regolamento.
Arriva il titolo di Stato buono per spostare i soldi liquidi per 5 mesi e portare a casa gli interessi
Se i BOT ordinari pagano la cedola ogni 6 mesi e il BTP Valore 2028 ogni 3, i BOT non pagano mai alcuna cedola. Per questo vengono detti titoli zero coupon, proprio perché privi di cedole data la loro breve durata. Il rendimento dipende allora dallo scarto di emissione, cioè la differenza tra il prezzo di acquisto e quello di rimborso.
Fino a qualche anno fa, quando i tassi BCE erano nulli o quasi, questi titoli erano ‘perdenti’ giacché quotavano sopra cento. Era il risparmiatore che doveva pagare l’emittente per sottoscrivere i suoi prodotti. Poi è arrivata la stagione dell’inflazione alle stelle e del rialzo dei tassi e, in definitiva, della profittabilità di questi strumenti di brevissimo periodo.
Stamane il BOT Zc marzo 2024 prezza 98,343 centesimi. Quindi i rialzo atteso da oggi a scadenza (5 mesi) è dell’1,685%, per un rendimento lordo annualizzato del 4%.
Conviene investire in titoli di Stato di brevissimo termine?
Niente male, come si può desumere. Durata, rischio e rendimento sono relativamente interessanti se si considera che si tratta pur sempre di uno strumento di liquidità. Altri prodotti concorrenti come i conti correnti (che tuttavia nascono per assolvere alle funzioni di pagamento) non rendono nulla o quasi. Perché, allora, lasciare ivi depositata al liquidità eccedente l’ordinaria esigenza?
Spesso la scelta di voler restare liquidi la si ricollega alla necessità di spese future. Tuttavia, tranne nel caso di spese più o meno imminenti poi non sarebbe male sfruttare il tempo a proprio vantaggio. BOT, conti deposito, offerta Supersmart (alle Poste), etc, stanno lì a dimostrare che chi cerca trova.
I rendimenti sul BOT ci stanno, il tempo dell’impegno finanziario è esiguo e il rischio è molto, molto contenuto. Al netto di cataclismi al momento non ponderabili, da qui a fine marzo l’emittente (lo Stato Italiano) non dovrebbe infatti implodere.