Il potere di acquisto delle famiglie italiane ha subito una violenta frenata già da un paio di anni. Ma con l’inizio del conflitto ucraino e con l’aumento smisurato delle materie prime, arrivare a fine mese diventa sempre più difficile. Sia per i pensionati che per i lavoratori. Proprio per questo motivo il Governo ha pensato di intervenire erogando ad una vasta platea di beneficiari un Bonus di 200 euro. Si tratta di un beneficio che spetterà solo in presenza di determinati redditi. Questo per andare ad aiutare laddove veramente serva.
E proprio in questa situazione di crisi economica diffusa cade il rinnovo del contratto nazionale per gli statali che operano nel settore sanità. Arretrati e aumenti in arrivo per infermieri e OSS, ma anche per i dipendenti delle amministrazioni centrali.
Il rinnovo del CCNL
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Per i dipendenti delle amministrazioni centrali è previsto un aumento in busta paga medio di circa 105 euro al mese. Ma anche la corresponsione media di circa 1.800 euro per ogni lavoratore per gli arretrati dal 2019.
Il rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici che effetti avrà per chi, nel frattempo, è andato in pensione?
Precisiamo fin da subito che gli effetti positivi non riguarderanno solo chi è andato in pensione nel 2022. Infatti gli aumenti riguardano anche chi ha cessato il servizio per pensionarsi entro il 31 dicembre 2021. Poichè gli aumenti sono retroattivi e spettano a partire dal 2019.
Arretrati e aumenti in arrivo per chi è andato in pensione dal 2019 al 2021 grazie all’intervento del Governo
Per chi è già in pensione ci sarà un conguaglio. Gli effetti del ricalcolo della contribuzione aumentata per effetto degli aumenti porterà ad un ricalcolo della pensione. L’aumento della pensione, in ogni caso, sarà proporzionale ai maggiori contributi versati ma solo per il periodo di valenza del contratto.
Si tratterà di aumenti maggiori, quindi, per chi è andato in pensione nel corso del 2021. Per chi, invece, ha lasciato il lavoro nel 2019 spetterà un ricalcolo molto più basso. Attenzione: il ricalcolo della pensione su un montante contributivo più elevato vale solo per il periodo in cui è stato svolto lavoro senza rinnovo di contratto.
E per chi in pensione ci deve ancora andare? In questo caso a contare sul calcolo della pensione saranno anche i maggiori contributi versati in virtù dell’aumento. A contare, però, per questi lavoratori, sarà anche il tasso di inflazione al momento del pensionamento.
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