I personaggi famosi sono proprio come noi: devono investire o far fruttare i soldi che guadagnano. Ed allora si chiedono se investire in titoli di Stato, azioni, oppure in criptovalute o in altri strumenti finanziari. Tra le tante scelte possibili per assecondare i precetti dell’educazione finanziaria, c’è anche la possibilità di investire in ristorazione. Si tratta di un modo comodo per trasmettere il proprio spirito ad un luogo milanese, se possibile incrementando con gli utili di fine anno il proprio portafogli. Ma cosa ne pensano i consumatori? La curiosità è stata tanta da quando un ristorante, come il Ratanà, si è presento alla città.
Potremmo domandarci quanto costa immergerci nell’allegria e nella creatività, scoprendo non solo che il siciliano Antonio Albanese ha un ristorante gourmet a Milano in cui poterci deliziare di creatività lombarda, ma che la cucina proposta è forse molto cara, ma per molti memorabile. Ecco perché.
Il prezzo di alcune portate
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Il Ratanà è una delle tappe gastronomiche meneghine. Il menù è ironico e divertente, con trovate colorate e motti di spirito. Certo i costi sono decisamente elevati, pur trovandosi in una delle città del bel vivere mondiale. Gli amanti di Milano potranno ben fare la comparazione con altri luoghi più amati. Il risotto alla milanese all’ Ossobuco proposto dal Ratanà di Antonio Albanese ha un prezzo nel menù di 34€; il vitello tonnato presidio Slowfood costa 28 €, mentre un minestrone estivo con la verdura di stagione, la pimpinella ed il tartufo nero costa 24 €; per quanto concerne i secondi, il pregiato pollo ficatum arrosto (allevato a fichi) costa 26 €. La qualità si paga, e probabilmente anche la bellezza del luogo.
Una palazzina in stile liberty concentrata tra i grattacieli sembra un’oasi di tranquillità in epoca di grandi sconvolgimenti. In compenso la carta dei vini è estremamente variegata, e propone soluzioni di qualità già dai 30€. Certo una delle regole della prudenza economica consiglia, nel bilancio mensile, di dedicare non più del 30% ai divertimenti ed alle attività non prettamente necessarie. Il 50% al massimo andrebbe invece per le spese necessarie, ed il 20% al risparmio, meglio se da investire. In tempi di inflazione, l’attenzione è la massima virtù. Ed allora, quale è il consiglio?
Antonio Albanese ha un ristorante gourmet a Milano in cui poterci deliziare di creatività lombarda
Se ce lo possiamo permettere serenamente, provare il menù degustazione: 5 portate proposte a 70 €. Il menù si chiama Ghe Pensi mi, e deve essere condiviso da tutti i componenti del tavolo. Per completarlo, possiamo affidarci ad una selezione di calici, visto che la cantina conta più di 500 etichette. 3 calici costano 25 €, 5 ne costano 45. Potremmo accettare il compromesso di avere 100€ in meno a fine mese, ma avere un ricordo memorabile di una giornata nella cucina lombarda creativa, con la speranza di incontrare Antonio Albanese e di farci due risate.
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