È uno dei pregiudizi su cui gli uomini giocano di più ma anche uno di quelli su cui si insiste quando ci si arrabbia in mezzo al traffico. Anche gli scienziati hanno provato a dare una spiegazione, vediamo cosa c’è di vero.
Frustrazione, rabbia, sconforto, qualche parola di troppo, quando si sta dietro un’auto che va piano o che non sa dove andare la nostra reazione è sempre esagerata. Quando poi alla guida c’è un uomo e nell’auto davanti che va lenta e cammina in mezzo alla carreggiata c’è una donna allora gli insulti si sprecano.
Qualche tempo fa anche Annalisa, che è ora una delle cantanti italiane più famose, record di vendite e super ammirata, ha ammesso qualche imbarazzo. Durante il talk Show di Alessandro Cattelan avrebbe dichiarato di aver distrutto la sbarra del telepass in autostrada perché distratta da una telefonata che le annunciava la sua partecipazione a Sanremo. L’incidente non ha provocato danni alla cantante ma solo alla sbarra e il responsabile del casello ha rassicurato Annalisa, le ha detto che ci avrebbe pensato lui a rimettere tutto a posto. Una distrazione che poteva costarle cara e che invece si è trasformata in un aneddoto curioso e divertente. Ma sentendo il racconto non è stato possibile non chiedersi se è vero che le donne hanno davvero delle difficoltà alla guida e perché gli uomini di intestardiscano così tanto nel farlo notare.
Studi dall’Università
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Annalisa distrugge la sbarra del telepass ma non ci sono conseguenze. Si tratta solo di distrazione? Secondo quanto sostiene la Driving Standards Agency della Gran Bretagna, su 170 mila donne bocciate all’esame di guida ben 55 mila ha fallito nel parcheggio. Cioè la manovra in cui forse sono necessari un po’ più di abilità e occhio. Nei Paesi britannici sarebbero alte le percentuali in cui le donne tamponano, lasciano la macchina in parcheggi improvvisati, parcheggiano lasciando l’auto storta. Eppure l’Agenzia non collega questa abitudine con la predisposizione ma con lo studio.
Per imparare a guidare alle donne servirebbero come minimo 52 ore di studio mentre agli uomini solo 36. Il record in materia di bocciature all’esame di guida in Gran Bretagna spetta a una donna che ha ripetuto il test 20 volte in 22 anni. La scienza conferma i dati. Durante uno studio della Ruhr University di Bochum, 33 uomini e 33 donne hanno provato a parcheggiare una Audi. Le donne ci hanno impiegato 20 secondi in più, erano molto più ansiose e hanno parcheggiato peggio.
Annalisa distrugge la sbarra del telepass, in futuro non potrà succedere
Secondo gli inglesi il cervello dell’uomo avrebbe una maggiore capacità di coordinamento e gli scienziati australiani hanno confermato. I neuroni femminili avrebbero difficoltà con la gestione dello spazio. Le statistiche dicono che 4 donne su 10 rinunciano a guidare dopo aver preso la patente. Secondo alcune riviste femminili specializzate, le difficoltà sarebbero giustificate da uno scarso interesse femminile verso questa pratica. C’è da fare i conti con anni e anni di educazione differenziata in cui la guida era riservata ai figli maschi e meno alle femmine.
Quando si è piccoli si apprendono nozioni ciclistiche, meccaniche ed elettriche che prima erano riservate ai maschi. Facendo danni si imparava, la donna arrivava nel mondo dei motori in età adulta con poche conoscenze. Ora che le differenze di genere stanno scomparendo, si prevede che scompariranno anche i preconcetti culturali e con essi anche le battute maschiliste. La società fluida dimenticherà queste differenziazioni ed è molto probabile che in futuro siano sia uomini che donne a dover guidare meglio. Ma con le auto super tecnologiche gli aiuti non mancheranno di certo.