Andranno in pensione subito i nati nel 1961 scegliendo tra due misure, controlla se sei tra questi

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Molta l’attenzione dei contribuenti italiani per quanto concerne le pensioni. La riforma delle pensioni tanto attesa è di fatto ancora ai nastri di partenza. Una specie di cantiere ancora aperto. Ma allo stesso tempo si tratta di un argomento che interessa una moltitudine di contribuenti. Lavoratori che corrono seriamente il rischio di restare invischiati nella Legge Fornero e nei suoi aspri e duri requisiti di accesso alle pensioni. Andranno in pensione subito i nati nel 1961, ma cosa devono fare?

Un tipico esempio è ciò che accadrebbe ai lavoratori che per poco non rientrano nella pensione con Quota 103. Chi non ce la fa quest’anno, rischia seriamente di perdere un treno che poi passerebbe se mai, solo a 67 anni o addirittura dopo. Ma ci sono misure e prestazioni anche alternative alla Quota 103 che possono tornare utili al pensionamento anticipato. Una di queste riguarda chi svolge alcune attività lavorative che potrebbero consentire un pensionamento anticipato anche senza la Quota 103. E addirittura a partire da una età di 61 anni e 7 mesi e non di 62 anni.

Andranno in pensione subito i nati nel 1961 scegliendo tra due misure, controlla se sei tra questi

Andare in pensione subito, anche prima dei 62 anni di età. Può sembrare strano ma c’è anche chi può scegliere. Infatti determinati lavoratori possono scegliere tra la nuova Quota 103 che prevede una età di 62 anni come base di partenza per le uscite, e lo scivolo usuranti che invece parte dai 61 anni e 7 mesi. Due misure diverse, con requisiti diversi, limitazioni diverse ma che portano un pensionamento di almeno 5 anni anticipato rispetto al requisito dei 67 anni per la pensione di vecchiaia. Per i nati nel 1961 potrebbero essere fruibili entrambe le misure. Parliamo al condizionale perché serve avere i requisiti per entrambe le misure. Partiamo dai requisiti anagrafico-contributivi. Per la Quota 103 servono:

  • almeno 62 anni di età;
  • almeno 41 anni di contributi versati.

Per lo scivolo usuranti invece servono:

  • almeno 61 anni e 7 mesi di età;
  • almeno 35 anni di contributi versati;
  • completamento della quota 97,6 sommando età e contributi.

Le differenze maggiori tra le due misure e vantaggi variabili in base al profilo del diretto interessato

La Quota 103 non ha limiti di platea, essendo una misura aperta alla generalità dei lavoratori. Lo scivolo usuranti è destinato solo a chi svolge un lavoro particolarmente logorante (come da elenco allegato all’articolo 2 del decreto del Ministero del Lavoro del 19 Maggio 1999, aggiornato con il Decreto Legislativo n° 67 del 2011. Tra i tanti beneficiari dello scivolo usuranti, anche i lavoratori notturni, gli autisti dei mezzi di trasporto pubblico e gli addetti alla linea a catena operanti su turni.

Per la Quota 103 assegno massimo non superiore a 2,5 volte il trattamento minimo INPS (2.218 euro circa al mese, ma lordi). Per lo scivolo usuranti, nessuna limitazione di importo. Inoltre, per gli usuranti 12 mesi è la finestra di decorrenza del trattamento. Per la Quota 103 invece, 3 mesi per i lavoratori del settore privato e 6 mesi nel pubblico impiego (ad eccezione della scuola, dove si parte sempre dall’anno scolastico). Con lo scivolo usuranti inoltre, non esistono limiti a poter lavorare e arrotondare la pensione con redditi da lavoro. Nella Quota 103 invece c’è l’assoluto divieto a lavorare, salvo che per piccole attività di lavoro autonomo occasionale entro il limite dei 5.000 euro annui.

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