Andrà in pensione a 63 anni chi ha 28 anni di contributi e gode dello sconto di due anni sui requisiti

Andare in pensione a 63 anni-Foto da pixabay.com

Andare in pensione in anticipo con 28 anni di contributi è una cosa che salvo rari casi, il nostro sistema previdenziale non contempla. Solo gli invalidi che rientrano nella pensione di vecchiaia con invalidità pensionabile all’80% almeno possono pensionarsi con una carriera di questo genere. Perché la misura consente di lasciare il lavoro già a 56 anni per le donne ed a 61 anni per gli uomini e con solo 20 anni di contributi.

Per il resto, o bisogna aspettare i 67 anni della pensione di vecchiaia ordinaria, o lavorare ancora diversi anni per arrivare alle misure alternative. Eppure una possibilità esiste e parte da uno sconto sui contributi versati. Pertanto, Andrà in pensione a 63 anni chi ha 28 anni di contributi e gode dello sconto di due anni sui requisiti dell’APE sociale.

L’APE sociale in sintesi, ecco come anticipare la pensione

L’APE sociale è una misura che consente un Anticipo pensionistico a partire dai 63 anni di età. La misura si rivolge a invalidi, caregivers, disoccupati e lavori gravosi. Servono 30 anni di contributi per le prime tre categorie, mentre 32 o 36 anni in base al lavoro svolto, per l’ultima categoria. Per i disoccupati serve che questo status provenga da perdita involontaria del lavoro, perché bisogna rientrare nel perimetro dell’indennità di disoccupazione INPS (NASPI), per poter poi rientrare nell’APE sociale.

Invece, per gli invalidi serve il 74% almeno di disabilità certificata. Per i caregivers serve la coabitazione del richiedente l’APE con l’invalido grave, da non meno di 6 mesi prima della presentazione della domanda. Per i lavori gravosi invece, l’attività deve essere stata svolta per 6 degli ultimi 7 anni a partire a ritroso dalla data di presentazione della domanda (o in 7 degli ultimi 10 anni).

Andrà in pensione a 63 anni chi ha 28 anni di contributi e gode dello sconto di due anni per via dei figli avuti

Non è raro che l’INPS offra vantaggi alle madri quando si tratta di misure e prestazioni collegate al welfare delle famiglie. Ma a volte anche le pensioni entrano in collegamento con i figli avuti, producendo vantaggi per le madri.  Per le donne nell’orbita dell’Ape sociale, ogni figlio avuto concede il diritto ad un anno di sconto sui requisiti contributivi. Significa che se una donna che richiede l’Ape sociale ha avuto un figlio, può andare in pensione anche con 29 anni di contributi. Lo sconto massimo ammesso è pari a due anni e riguarda le donne che hanno avuto due o più figli. Pertanto, andrà in pensione a 63 anni chi ha 28 anni di contributi ed ha avuto questi figli durante la sua vita.

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