Andare in pensione prima svolgendo una di queste attività

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Ormai sembra abbastanza chiaro che il sistema previdenziale italiano verte sempre di più e sempre in maniera più spedita verso la differenziazione della pensione in base alle attività di lavoro svolte. Una questione questa che da tempo politica e sindacati affrontano. E trova parere favorevole anche dall’opinione pubblica dal momento che è inevitabile che ci siano dei lavori che effettivamente è difficile svolgere in avanti con l’età. In attesa di eventuali novità dalla Legge di Bilancio, già oggi sono molte le attività lavorative che consentono di uscire dal lavoro in anticipo.

Andare in pensione prima svolgendo una di queste attività

Fino allo scorso anno Quota 41 e l’APE sociale erano due misure che prevedevano le stesse categorie di lavoro per poter beneficiare dei due anticipi. Con la manovra dello scorso anno invece l’APE sociale è stata potenziata ed estesa a più categorie lavorative. Per entrambe le misure si parla di lavoro gravoso. Andare in pensione prima svolgendo questi lavori è possibile e tali attività sono:

  • conciatori di pelli e pellicce;
  • addetti ai servizi di pulizia;
  • facchini;
  • camionisti;
  • macchinisti dei treni e personale ferroviario viaggiante;
  • gruisti;
  • infermieri o ostetriche a turni in sala operatoria e sala parto;
  • maestri ed educatori asilo nido e scuola dell’infanzia;
  • edili;
  • netturbini e operatori ecologici;
  • addetti cura persone non autosufficienti;
  • agricoli;
  • marittimi;
  • pescatori;
  • siderurgici.

Le stesse categorie hanno diritto all’APE sociale, che permette uscite a partire dai 63 anni con 36 anni di contributi ad esclusione di edili e ceramisti per i quali ne bastano 32. Stesse categorie di Quota 41 ma con l’aggiunta di:

  • insegnanti della scuola primaria e assimilati;
  • magazzinieri;
  • tecnico della salute;
  • operatori socio sanitari;
  • estetisti;
  • artigiani;
  • operai specializzati;
  • conduttori di impianti di estrazione minerali, lavorazione dei metalli, del vetro e della ceramica;
  • conduttori di impianti per lavorazioni relative a carta o legno, a petrolio e gas, a trattamento delle acque e a forme di energia come quelle a vapore o da trasformazione dei rifiuti;
  • addetti alla conduzione di mulini, forni per trattamento minerali e macchinari per le produzioni in serie;
  • operai addetti al montaggio nelle fabbriche o nelle industrie alimentari;
  • portantini.

In pensione come usurante, quando?

Assai più particolari le tipologie di lavoro che rientrano nel perimetro della pensione usuranti. In questo caso si esce dal lavoro con 61,7 anni di età, 35 anni di contributi e contestualmente completamento della quota 97,6. Le professioni utili a questo pensionamento sono:

  • lavoratori che svolgono l’attività nelle ore che vanno dalle 00:00 alle 05:00 per diverse giornate all’anno, per turni o per l’intero anno;
  • operai della linea a catena;
  • autisti dei mezzi di trasporto pubblico con massa superiore a 9 persone;
  • operai in galleria, nelle cave o nelle miniere;
  • palombari;
  • operai dei cassoni ad aria compressa;
  • addetti ai lavori ad alta temperatura come nelle fonderie e simili;
  • refrattaristi e addetti alla lavorazione del vetro;
  • operai costretti per mansione a lavorare in spazi angusti o ristretti;
  • addetti all’asportazione o alla lavorazione di materiali pericolosi come l’amianto.

Alcuni chiarimenti sulle pensioni anticipate

Va ricordato che in ogni caso, sia per gli usuranti che per i gravosi, tale attività deve essere stata svolta per diversi anni. Non basta infatti averla svolta per poco tempo. Per i gravosi ad esempio, è necessario aver svolto tali attività per 6 degli ultimi 7 anni di carriera o per 7 degli ultimi 10. Per gli usuranti invece, vale anche l’attività svolta per la metà della carriera lavorativa, che come abbiamo detto prima, deve essere almeno di 35 anni.

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