Dopo una vita di lavoro e fatica tutti sognano di andare in pensione serenamente.
Ci sono tanti modi che consentono di sfruttare le leggi a proprio vantaggio. In particolare, ci sono molte novità introdotte dalla legge di Bilancio 2022 per uscire dal lavoro prima del previsto.
I requisiti per andare in pensione nel 2022 sono cambiati ancora e molti si domandano quante settimane servono per andare in pensione con 41 anni di contributi. Ci sono, poi, anche novità per la pensione anticipata, per quella di vecchiaia e per quella sociale.
Ad alcuni contribuenti sarà consentito andare in pensione con 58 anni d’età e 35 anni di contributi. A fronte della mancata proroga di Quota 100, il Governo ha introdotto una nuova forma di pensionamento anticipato: Quota 102. Come noto, può usufruirne chi entro il 31 dicembre 2022 abbia compiuto 64 anni e maturato 38 anni di anzianità contributiva.
La Legge di Bilancio ha introdotto anche l’anticipo pensionistico per dipendenti di piccole e medie imprese. È una misura per consentire di andare in pensione prima, nel triennio 2022-2024, a chi ha almeno 62 anni in questo tipo di aziende in crisi.
I disoccupati, gli invalidi almeno al 7% e i beneficiari della legge 104 hanno ricevuto una proroga fino al 2022 per percepire un sussidio da 1.500 euro al mese. Bisogna aver compito 63 anni e aver versato almeno 30 anni di contributi entro il 2022. Questa misura è la cosiddetta APE sociale.
Andare in pensione prima è possibile per queste 58enni con 35 anni di contributi ma bisogna sbrigarsi a fare domanda
Indice dei contenuti
C’è, però, un’importante novità: questa misura è estesa anche a chi svolge una professione cosiddetta usurante. Da quest’anno ci sono 23 nuove professioni che rientrano in questa categoria. Per beneficiare della misura, bisogna avere almeno 63 anni d’età con 36 anni di contributi. Operai edili e ceramisti possono avere anche solo 32 anni.
Qui s’inizia anche a delineare un trattamento differente per le donne, che hanno diritto a una riduzione del requisito contributivo. Dodici mesi in meno per ogni figlio, per un massimo di 24 mesi.
Quindi, ad una donna che abbia compiuto 63 anni con due figli che svolge un lavoro usurante, bastano 30 anni di contributi per andare in pensione.
Infine, la cosiddetta Opzione Donna è stata prorogata fino al 2022. Le lavoratrici del settore pubblico e privato e le autonome hanno ancora la possibilità di andare in pensione prima. Dovranno, però, accettare che l’assegno venga interamente calcolato con il metodo contributivo. Il rischio è perdere fino al 30% dell’ammontare dell’assegno pensionistico.
Tuttavia, con soli 58 anni d’età e 35 anni di contributi entro la fine del 2021, queste donne potranno già andare in pensione. Il limite d’età si alza a 59 anni per le lavoratrici autonome.