In molti caso l’accedere alla pensione prima dei 67 anni diventa un’esigenza non differibile. Pensiamo al lavoratore che ha perduto il proprio impiego e che a causa dell’età non riesce a trovare un nuovo lavoro. O anche alla donna che, superati i 60 anni, non ha più le energie fisiche per continuare a lavorare. O a coloro che, a causa di motivi di salute, hanno bisogno di mettersi definitivamente a riposo. Non si tratta di casi isolati e proprio per questo una soluzione a questo problema vogliono trovarla anche i sindacati. E si preme, nella riforma previdenziale, per concedere un’uscita a 62 anni per tutti.
La pensione prima con pochi anni di contributi
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Quello che non tutti sanno, però, è che una possibilità già esiste ed è rappresentata dalla pensione anticipata contributiva. Quella che spetta a coloro che hanno tutti i propri versamenti che ricadono nel sistema contributivo puro.
Per questi lavoratori andare in pensione prima è possibile anche a 64 anni in presenza di almeno 20 anni di contributi versati. A patto che l’assegno di pensione che si andrà a prendere sia di importo pari o superiore a 2,8 volte l’assegno sociale INPS. Si parla, quindi, di una pensione che deve essere almeno di importo pari o superiore a 1.310 euro al mese.
Computo in Gestione Separata
Ma chi ha contributi versati prima del 1996 è escluso a priori da questa tipologia di pensione? No, è possibile, infatti, portare i propri contributi nel sistema contributivo anche se si hanno versamenti prima del 1996. È necessario, però, avere una posizione aperta in Gestione Separata in cui siano presenti contributi. Il computo stesso è spiegato chiaramente nella circolare INPS 184 del 2015.
In questo caso è possibile esercitare il computo in Gestione Separata e ricadere, di fatto, nel sistema contributivo puro. Anche se si hanno contributi versati prima del 1996. Ma bisogna prendere in considerazione alcune cose prima di fare una scelta di questo genere.
Andare in pensione prima è possibile con un trucco, ma è meglio simulare la pensione
Se si sceglie la strada del computo bisogno sottolineare che è una scelta irreversibile. Prima di prendere una decisione del genere, quindi, il consiglio è quello di simulare l’importo della pensione che si andrà a percepire. La pensione a 64 anni, infatti, è vincolata all’importo. E se per qualsiasi motivo l’importo che spetterà non arriva al limite previsto (2,8 volte l’assegno sociale INPS), non si potrà andare in pensione prima.
Bisogna fare attenzione perché con il computo si vincola ad un importo anche l’eventuale pensione di vecchiaia. Che non spetterebbe più a 67 anni con 20 anni di contributi se l’importo non è pari almeno a 1,5 volte l’assegno sociale INPS.
Valutazioni da fare
Se, quindi, non si è sicuri dell’importo che spetta, occorre prima fare una simulazione dell’assegno. Perché rimanere del sistema misto in alcuni casi è più conveniente. Il sistema misto, infatti, garantisce, in presenza di determinati redditi, l’integrazione al trattamento minimo.
In alcuni casi specifici, quindi, scegliere il computo in Gestione Separata senza un’attenta analisi potrebbe portare anche ad una perdita economica sulla pensione. Perché, ricordiamo, le pensioni calcolate con il sistema contributivo puro non sono integrabili al trattamento minimo.
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