La super performance del titolo Reply negli ultimi 10 anni è ormai scritta nel libro dei record di Piazza Affari. Un rialzo di oltre il 3700% in dieci anni, infatti, non è cosa che si verifica spesso. D’altra parte, però, il 2022 non è stato un anno favorevole al titolo che ha perso circa il 30%.
Va, però, osservato che il titolo si è mosso negli ultimi mesi come da manuale. Basti pensare che il rialzo in corso è scattato proprio in corrispondenza di uno dei livelli indicati in un precedente report, I ribassisti sulle azioni Reply sono più forti di qualsiasi segnale di inversione. Dove si potrebbe acquistare il titolo? Adesso, invece, serve ancora un piccolo sforzo e Reply potrebbe ripartire al rialzo.
Andiamo, quindi, a vedere quali sono i livelli chiave da monitorare con attenzione nel corso delle prossime sedute.
Ancora un piccolo sforzo e Reply potrebbe ripartire al rialzo
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Il titolo azionario Reply (MIL:REY) ha chiuso la seduta del 28 luglio a quota 128,8 euro, in rialzo del 2,47% rispetto alla seduta precedente.
Le indicazioni dell’analisi grafica sul time frame giornaliero
La proiezione in corso è rialzista e sta combattendo con il livello in area 127,7 euro che già in passato ha frenato l’ascesa delle quotazioni. La conferma della rottura di questo livello potrebbe aprire le porte a una continuazione del rialzo fino al I obiettivo di prezzo in area 137,9 euro. A seguire, poi, l’obiettivo successivo potrebbe andare a collocarsi in area 154,4 euro. La massima estensione rialzista, invece, potrebbe andare a collocarsi in area 171 euro.
Qualora, invece, il break rialzista non dovesse essere confermato, allora le quotazioni di Reply potrebbero dirigersi verso area 100 euro.
La valutazione del titolo Reply
Il titolo Reply è sopravvalutato in quanto qualunque sia la metodologia classica utilizzata il metodo dei multipli (P/E, PB, PEG) restituisce un titolo sopravvalutato. Ad esempio, la valutazione del gruppo in termini di multipli di utili appare relativamente elevata. Anche il rapporto tra prezzo e fatturato esprime una sopravvalutazione di circa il 50%.
Più o meno queste sono le stesse conclusioni, riportate su riviste specializzate, cui giungono le raccomandazioni degli analisti che danno un consenso medio accumulare e un prezzo obiettivo medio che esprima una sottovalutazione di circa il 15% rispetto alle quotazioni attuali.
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