Le tariffe delle bollette sono in rapido aumento a causa dell’aumento del prezzo delle materie prime. È buona norma così, all’inizio dell’inverno, considerare tutti gli aspetti che potrebbero incidere negativamente sulla bolletta. Sarebbe infatti un peccato che alcuni errori rimediabilissimi potessero condizionare l’importo delle tariffe. Sarebbe la stessa sensazione di quando dobbiamo pagare una cifra da capogiro di riscaldamento solo per aver dimenticato per giorni interi un finestrone aperto. E poi la parola stessa economia, viene dal greco ‘oikonomía’, cioè letteralmente “gestione della casa”.
Il primo passo sarebbe fare un check up completo della casa. Considerare alcuni aspetti riguardanti l’isolamento termico delle finestre oppure il funzionamento corretto del termoregolatore. Ad esempio, abbiamo visto come anche solo un grado di temperatura possa modificare sostanzialmente l’importo della bolletta. Poi però dobbiamo controllare la fonte di calore stessa. Ancora in troppi compiono questo madornale errore che potrebbe vanificare tanti sforzi fatti per il risparmio in bolletta.
Un gesto abituale fatto spesso in buona fede
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Per quanti di noi riscaldano gli ambienti domestici con il termosifone sarà probabilmente una scena già vista tante volte. File di biancheria e di calzini accatastati sul calorifero. Camicie e maglioni stesi, peggio ancora incolonnati, sulla superfice. Alle volte questo gesto viene fatto per accorciare i tempi di asciugatura. Altre volte viene fatto per mancanza di spazio, quando non facciamo in tempo a riporle altrove. Talvolta sono le persone che lavorano in casa come collaboratori domestici a farlo, nell’intenzione di far trovare capi ben caldi. Spesso poi il fatto che i termosifoni si trovino dietro le porte funge da incentivo. Infatti queste pile di vestiti sarebbero poco impattanti per lo sguardo, essendo semi nascoste.
Questo gesto rappresenta uno spreco anche secondo ENEA. Ed è un vero peccato che i maglioni, impregnandosi, sottraggono una parte del riscaldamento che andrebbe a noi. A toccarli ci si renderebbe conto di quanto le fibre lo abbiano assorbito. Come se non bastasse, l’umidità dei capi si potrebbe espandere per casa, causando un ambiente dagli odori più pesanti e talvolta persino insalubri. Finiremmo così per cambiare aria alla stanza aprendo le finestre. Aspetto questo che aumenterà ulteriormente la dispersione del calore. E se, nel breve termine, questo comportamento potrebbe essere veniale, nel corso di un inverno potrebbe cambiare le cifre in bolletta. Ore ed ore di riscaldamento non necessario potrebbero appesantire i conti.
Ancora in troppi compiono questo madornale errore che potrebbe vanificare tanti sforzi fatti per il risparmio in bolletta
Ovviamente esistono metodi alternativi per risolvere rapidamente il problema dell’asciugatura dei capi in maniera comunque economica. Esistono in commercio degli appositi appendiabiti per termosifone che evitano il contatto diretto con la superficie. Si tratta di piccoli ganci in grado di allontanare di qualche centimetro il tessuto. È ovvio però che questi potrebbero comunque rappresentare un ostacolo alla dispersione del calore.
Possiamo pensare anche a soluzioni alternative. Ad esempio, chi non ha a disposizione uno spazio esterno per eseguire l’asciugatura delle fibre dall’umidità, potrebbe adibire appositamente l’uso di una stanza allo stendino. Potremmo isolarla dal resto della casa chiudendo la porta e provvedere ad un riscaldamento più moderato. Oppure mantenere il ricircolo dell’aria solo in quella stanza aprendo uno spiraglio di finestra. Infine, potremmo fornirci di un’asciugatrice per risolvere diversamente il problema.
A proposito di sprechi, ecco un trucco semplicissimo per diminuire la bolletta dell’acqua.