La donazione è un contratto veramente molto utilizzato in Italia. Gli italiani utilizzano questo accordo molto spesso per trasferire beni immobili. Infatti, attraverso la donazione è possibile trasferire gratuitamente ai propri parenti, o ad altri soggetti, un intero immobile. La ragione per cui la donazione è un contratto molto apprezzato risiede, probabilmente, nel suo regime fiscale. Infatti, se si trasferisce un immobile gratuitamente tra parenti, la legge prevede un regime fiscale molto favorevole.
Molti non sanno, però, che la donazione, per quanto abbia i suoi vantaggi, ha anche molti problemi giuridici. Intanto occorre rivolgersi ad un notaio per poter concludere la donazione di un immobile. Servono, infatti, i testimoni e l’atto pubblico ed è necessario pagare la parcella del notaio. Oltre a questo, la donazione è nota per essere un atto molto instabile.
Se di un immobile
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Per atto instabile si intende un atto che è facilmente contestabile, soprattutto dagli eredi e dai creditori di chi effettua la donazione. Infatti, attraverso la donazione è facile violare la quota legittima degli eredi. Se il donante trasferisce gratuitamente un immobile, che è il bene più importante del suo patrimonio, i suoi eredi potrebbero non ricevere nulla come legittima. Questo perché chi effettua la donazione svuota il suo patrimonio. Stesso problema per i creditori. Se chi effettua la donazione ha dei debiti, e regala un immobile, magari l’unico bene di valore del suo patrimonio, i creditori rimangono insoddisfatti. Il codice civile tutela eredi e creditori con azioni in giudizio specifiche.
E allora, anche senza donazione, con questo strumento, quasi sconosciuto, è possibile trasferire un immobile gratuitamente ai propri parenti ma senza che figuri come donazione. Questo rende l’atto di trasferimento estremamente più stabile di una donazione, e molto difficile da attaccare per creditori ed eredi. La Corte di Cassazione ha spiegato, ordinanza 27412/2018, in che cosa consista questa operazione. In particolare, si trattava del trasferimento da parte del marito alla moglie di un immobile al fine di avviare un’attività familiare di bed and breakfast.
Anche senza donazione, con questo strumento poco conosciuto è possibile trasferire denaro e immobili ai propri parenti gratuitamente rendendoli inattaccabili da eredi e creditori
I due coniugi avevano, poi, divorziato e il marito aveva richiesto l’immobile alla moglie. La Corte di Cassazione ha spiegato che il trasferimento gratuito di un immobile per avviare un’attività ad un parente non costituisce donazione. E non vale nemmeno come attribuzione spontanea, cioè, obbligazione naturale. Questo significa che è un atto molto stabile perché ha dietro un obiettivo di guadagno che lo rende difficilmente attaccabile da eredi e creditori.
Oltretutto non essendo una donazione o un’obbligazione naturale, in caso di scioglimento del matrimonio, l’ex marito può recuperare il bene. Infatti, secondo la Corte il divorzio comporta il venire meno della causa del trasferimento dell’immobile e ciò permette al marito di recuperarlo. Attraverso la donazione questo non sarebbe stato possibile.
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