Chi non ha mai lavorato e non ha la possibilità di versare contributi in qualche fondo potrà scegliere questa soluzione. Anche senza contributi arrivano oltre 1.000 euro mensili a queste casalinghe! Ecco come fare.
Decidere di dedicare il proprio tempo esclusivamente alla famiglia e alla cura dell’ambiente domestico è un vero e proprio lavoro peraltro non affatto semplice. Infatti insidie e rischi sono dietro l’angolo ogni giorno per l’utilizzo di elettrodomestici, prodotti chimici, scale per pulire zone più alte. Inoltre può bastare una semplice distrazione o un movimento non corretto per rischiare infortuni, talvolta anche gravi. Pertanto il legislatore per tutelare coloro che quotidianamente si dedicano alla cura della casa e dei componenti della famiglia ha previsto l’obbligatorietà della polizza assicurativa. Questa garantisce addirittura una rendita di circa 1.500 euro in casi di particolare gravità. Hanno tale obbligo anche gli studenti che si occupano in maniera abituale e senza vincolo di subordinazione all’ambiente domestico.
Ma oltre alla polizza, i casalinghi e le casalinghe possono decidere di versare contributi previdenziali in un apposito Fondo gestito dall’INPS. Tuttavia questo non sempre è conveniente, in quanto per garantirsi una pensione più o meno alta l’importo mensile da versare dovrebbe avere una certa consistenza. Inoltre se abbiamo contributi versati precedentemente in altri fondi previdenziali, non potranno sommarsi per ottenere una pensione più alta.
Anche senza contributi arrivano oltre 1.000 euro a casalinghe e casalinghi che si trovano in questa situazione
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Chi non ha la possibilità di effettuare regolari e cospicui versamenti mensili per assicurarsi una pensione decorosa, potrà optare per un’altra soluzione. Ovvero l’assegno sociale, una prestazione economica a favore delle persone che si trovano in condizioni economiche disagiate, con redditi inferiori a determinate soglie previste annualmente. L’importo dell’assegno per il 2023 è pari a 503,27 per 13 mensilità. Il limite di reddito se il richiedente è coniugato è pari ad euro 13.085,02 annui. In caso contrario è di euro 6.542,51.
Per ottenere il sostegno è necessario inoltre il compimento di 67 anni d’età, la cittadinanza italiana o situazioni equiparate, la residenza effettiva. Nonché il requisito di 10 anni di soggiorno legale e continuativo in Italia e lo stato di bisogno. Inoltre coloro che si trovano in determinate condizioni di salute gravi possono chiedere l’indennità di accompagnamento pari a circa 527 euro nel 2023. Tale indennità è riconosciuta, a prescindere dall’età e dal reddito, a favore di coloro impossibilitati a deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore. Nonché a favore di coloro che siano riconosciuti incapaci di compiere autonomamente gli atti della vita quotidiana. L’indennità pertanto presuppone che ci sia una totale invalidità al 100%. In questa situazione anche senza contributi arrivano oltre 1.000 euro.
Come fare
Per richiedere l’assegno sociale, qualora ricorrano tutti i requisiti anagrafici e reddituali richiesti dalla legge, l’interessato potrà presentare domanda online all’INPS. In alternativa, potrà chiamare il Contact Center ai numeri 803164 oppure 06164164 o presentare la domanda mediante enti di Patronato. Per quanto riguarda l’indennità d’accompagnamento è necessario il riconoscimento dell’invalidità al 100%. Una volta ottenuto, il medico curante dovrà rilasciare un certificato da inoltrare all’INPS. Il predetto certificato dovrà attestare la patologia invalidante che rende il soggetto incapace a deambulare o a compiere autonomamente gli atti della vita quotidiana.
L’INPS comunicherà poi il giorno e l’ora della visita presso una Commissione medica che riconoscerà il diritto all’accompagnamento. In caso di esito negativo, l’interessato entro 6 mesi dalla comunicazione del verbale negativo, potrà adire l’autorità giudiziaria per il tramite di un avvocato.