Passano le settimane, ma il cambio euro dollaro è sempre il balia delle decisioni delle banche centrali. Come già anticipato settimana scorsa, l’euro si sta rafforzando contro il dollaro in seguito ai segnali di rallentamento dell’inflazione statunitense e alla convinzione degli analisti di mercato che la Federal Reserve rallenterà il suo ciclo di rialzi. Questo possibile scenario consente agli investitori di valutare con maggiore fiducia il picco dei tassi di interesse.
Questa visione è stata confermata dopo che i verbali dell’ultima riunione della Federal Reserve hanno segnalato un rallentamento dei futuri rialzi dei tassi.
D’altra parte, dopo che l’inflazione dell’Eurozona ha superato il 10% in ottobre, i dati di novembre indicano che l’Unione Europea sta entrando in recessione, creando un dilemma per i responsabili politici della BCE. In ogni caso, la Banca Centrale Europea aumenterà sicuramente i tassi d’interesse in misura considerevole, anche se la misura finale dipenderà dall’evoluzione della situazione economica.
Secondo gli esperti, la BCE ha ancora molta strada davanti a sé nella corsa al rialzo dei tassi. Anche perché ha iniziato più tardi rispetto agli Stati Uniti.
In quest’ottica i rendimenti a tasso fisso potrebbero ulteriormente aumentare.
Anche se a fatica l’euro si prepara a un nuovo allungo sul dollaro: le indicazioni dell’analisi grafica
Indice dei contenuti
Il 25 novembre la chiusura del cambio euro dollaro (FXEURUSD) è stata a 1,0408, in ribasso dello 0,10% rispetto alla seduta precedente. La settimana, invece, si è conclusa con un ribasso dello 0,72%.
Nel breve l’impostazione dell’euro contro il dollaro rimane impostata al rialzo anche se c’è da superare l’ostacolo molto forte in area 1,0476. In questo caso le quotazioni potrebbero dirigersi verso area 1,0652 (II obiettivo di prezzo), prima, e area 1,1115 (III obiettivo di prezzo), poi.
I ribassisti, invece, potrebbero riprendere il controllo della tendenza in corso nel caso in cui dovessimo assistere a una chiusura giornaliera inferiore a 1,0191. In questo caso potrebbe diventare molto probabile un ritorno alla parità.
Importante novità per il medio/lungo periodo. Anche se a fatica l’euro, infatti, ha chiuso sopra l’importantissima resistenza in area 1,0370. Si potrebbero essere, quindi, create le condizioni per il raggiungimento della massima estensione di prezzo in area 1,0787.
Qualora, invece, il breve rialzista non dovesse essere confermato potremmo assistere a una ripresa del ribasso. Una conferma in tal senso (scenario indicato dalla linea tratteggiata) si potrebbe avere con una chiusura settimanale inferiore a 1,0163. In questo caso l’obiettivo più probabile potrebbe andare a collocarsi in area 0,9648.