Quando pensiamo all’inquinamento creato dalla plastica ci vengono in mente immagini di Paesi poveri e spesso lontani. Quel che non pensiamo è che questo processo spesso inizia, a nostra insaputa, proprio nelle nostre case.
Per questo motivo oggi vogliamo spiegare i motivi per cui anche i cosmetici non sono al sicuro da queste sostanze inquinanti e perché è una buona idea stare attenti alle etichette.
Il problema delle microplastiche
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Spesso le conseguenze delle nostre azioni tornano a perseguitarci in maniere che non ci saremmo mai aspettati. Questo vale, in particolare, per quanto riguarda le nostre abitudini di consumo e il conseguente inquinamento generato.
Secondo uno studio riportato dal WWF ogni persona produce all’anno, in media, più di 50 kg di plastica. Tra queste vi sono le tristemente famose microplastiche. Queste contaminano la fauna marina e finiscono, a nostra insaputa, nei nostri piatti.
Ma quali sono le fonti di questi elementi artificiali tanto pericolose ed inquinanti? Tra queste ci sono sicuramente gli imballaggi che ogni giorno buttiamo nella spazzatura. Ma non solo. Ebbene, tra gli insospettabili si ritrovano, infatti, tantissimi prodotti che presentano nella propria composizione ingredienti a base di plastiche e microplastiche.
Tra questi spiccano i cosmetici, come ha recentemente dimostrato una ricerca portata avanti da una famosa Organizzazione Non Governativa (ONG).
Anche i cosmetici non sono al sicuro da queste sostanze inquinanti
Infatti, secondo una ricerca portata avanti da Greenpeace, moltissimi cosmetici utilizzati giornalmente dagli italiani contengono microplastiche. La famosa ONG ha analizzato gli ingredienti di più di 600 prodotti commercializzati dalle più note case cosmetiche. I risultati non sono stati confortanti.
Il 79% dei cosmetici analizzati conterrebbero degli elementi a base di plastica e il 39% di microplastiche. Tra questi, i prodotti più inquinanti risultano essere i mascara, i rossetti, i lucidalabbra e i fondotinta.
Per questo motivo è buona pratica stare ben attenti alle etichette dei prodotti che compriamo. Andrebbero evitati, infatti, prodotti in cui è comprovata la presenza di derivati del polyethylene. Riportati con sigle quali “PE”, “PET” e “PMMA”.
Attraverso la nostra scelta possiamo, dunque, iniziare a fare la differenza. Ed evitare che i nostri sbagli tornino a disturbare le nostre giornate.