Alcuni lavorati occasionali, dopo aver superato il limite del 5 mila euro annui, hanno avvisato il datore di lavoro del fatto che dovessero essere loro versati i contributi. Però il committente ha risposto che non spetta a lui versare i contributi a quel lavoratore perché lo aveva chiamato come prestatore occasionale. Non è facile stabilire se anche chi svolge lavoro occasionale ha diritto ai contributi a carico dell’INPS. In effetti il committente non poteva sapere che quel lavoratore avesse in corso altre collaborazioni occasionali e che complessivamente avesse superato il limite di legge del guadagno ammesso. Quindi per quel datore di lavoro è stata una sorpresa sapere che doveva versare i contributi al lavoratore.
Cosa dice la legge
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Per il lavoro autonomo occasionale dal 2003 è obbligatoria l’iscrizione alla gestione separata INPS. Tale iscrizione, obbligatoria dal 1 gennaio 2004, vale solo per i redditi imponibili che superino 5 mila euro annui. Come si risponde a chi chiede se anche chi svolge lavoro occasionale ha diritto ai contributi a carico dell’INPS?
L’esenzione dei primi 5 mila euro
In pratica quel lavoratore è iscritto alla gestione INPS come tutti. Però sui primi 5 mila euro opera una sorta di esenzione annuale dall’obbligo di contributi. Quel primo scaglione di reddito è esente dai costi dei contributi.
Cosa succede al superamento della soglia di 5 mila euro
Se il lavoratore occasionale supera i 5 mila euro di reddito deve iscriversi alla gestione separata INPS. Deve anche comunicare ai suoi committenti, anche quando la prestazione è già in corso, che ha superato la soglia di reddito esente.
Chi paga i contributi
Se la soglia di 5 mila euro viene superata grazie al contemporaneo concorso di più incarichi ottenuti nello stesso mese tutti quei committenti concorrono a versare i contributi. Ovviamente in proporzione a quanto abbiano pagato al lavoratore rispetto alle entrate totali di quel mese.
Come si pagano materialmente i contributi
Il committente, quando viene a sapere che il lavoratore occasionale ha superato la soglia, deve trattenere dai compensi 1/3 per versarlo all’INPS. In questo modo 1/3 dei contributi saranno a carico del lavoratore ed i restanti 2/3 a carico del datore di lavoro.